Guardia medica a Pesaro e a Fano, battaglia totale

Mobilitazione Pd: "Raccolte 200 firme in soli quattro sit in: riaprire al 100% l’assistenza notturna è una priorità per i pesaresi e i turisti"

Le raccolte firme per le guardie mediche a Pesaro e a Fano

Le raccolte firme per le guardie mediche a Pesaro e a Fano

Pesaro, 30 luglio 2022 - "Duecento firme in soli quattro sit in: è evidente che riattivare il servizio di Guardia medica è una priorità per la gente". A parlare è Giampiero Bellucci, segretario comunale Pd, soddisfatto nel contare l’esito della raccolta di firme innescata per portare la Regione a organizzare diversamente il servizio di Guardia Medica, sia per i cittadini che per i turisti. "Così come è impostato si tratta di un disservizio – va al sodo Bellucci –. Come si dovrebbe chiamare una prestazione che dal lunedì al giovedì avviene tramite consulenza telefonica da Urbino e nei fine settimana, per Comuni di 94mila abitanti come Pesaro mette a disposizione uno o due medici al massimo?". Scuote la testa e firma il sindaco Matteo Ricci partecipe alla mobilitazione degli attivisti Pd che ieri si sono radunati con bandiere e volantini prima davanti alla sede della guardia medica di Pesaro, a piazza Agide Fava e poi davanti la sede di Fano. "Il medico non c’è quattro giorni su sette – ci mette il carico da 90, il consigliere regionale Andrea Biancani –, e l’effetto collaterale è quello, pesantissimo e grave, di intasare il pronto soccorso. Il cittadino che ha bisogno di un consulto senza trovarlo dove volete che vada? Idem il turista.

In città grandi come Pesaro e Fano, non sono pochi quelli che non essendo residenti non possono rivolgersi al proprio medico di medicina generale. Dove volete che si rivolgano i turisti in città se non al Pronto soccorso di Pesaro?". C’è anche chi va a quello di Cattolica. "Non è meglio – chiosa Biancani –: se il paziente pesarese dovesse essere ricoverato a Cattolica non farebbe che rimpinguare i numeri già alti della mobilità passiva". Per Biancani, insomma, un problema alimenta l’altro. "Il disservizio è stato creato in questi ultimi due anni – spiega la consigliera regionale Pd, Micaela Vitri –. Prima la guardia medica c’era. Se i medici del servizio sono passati da 28 a 8 nella nostra provincia non è perché sono andati tutti in pensione o impegnati nella specialistica. Molti non accettano le condizioni poste dalla Regione: contratti inadeguati, impegno lavorativo pesantissimo con turni massacranti. Da ottobre, con la chiusura dei primi due presidi di Vallefoglia e Gabicce, chiedo ad Acquaroli di intervenire. Il problema è stato creato in questi due anni e sta degenerando. Saltamartini ha parlato delle Uca, unità di continuità assistenziale, cioé le guardie mediche che vanno a domicilio. Ma in realtà i medici non ci sono: non accettano il contratto di 23 euro lorde l’ora quando con le Usca, ne prendevano 40. La mobilitazione vuole accendere l’attenzione sulla gravità della situazione ingestibile per superficialità della giunta Acquaroli". Per Biancani il problema è più generale: "Il rallentamento della politica sanitaria è evidente e imbarazzante – dice –. Il Pronto soccorso già in difficoltà perché sotto organico non solo viene oppresso dai codici gialli, ma, è la destinazione dei malati di Covid che non riescono ad avere assistenza sanitaria domiciliare. Delle 19 Usca attivate in passato solo una è tornata operativa.

A fronte, poi, dell’innalzamento dei contagi ci troviamo ancora senza un punto vaccinale. A parte i soggetti estremamente fragili che vanno a Marche Nord e Muraglia, gli altri soggetti che vogliono vaccinarsi devono andare a Fano o Urbino. Ma il Ristò era il riferimento di una intera vallata, bacino di 130mila persone. Andiamo verso Agosto è necessario giocare d’anticipo se non vogliamo trovarci impantanati con il piano vaccinale". Alla mobilitazione ieri ha presenziato anche Claudia Vanzolini, capogruppo comunale dei 5 stelle. "La consigliera Vanzolini – conferma Bellucci – ha firmato la petizione che denuncia la forte riduzione delle guardie mediche perché condivide la battaglia che stiamo facendo". La mobilitazione continuerà con dei sit in, la prossima settimana, nei Comuni interni. "Per aderire alla petizione è possibile rivolgersi – spiega Rosetta Fulvi, segretario provinciale Pd – tutti i giorni dalle 9,30 alle 12 in via Salvatori, a Piazza Redi, nella sede dell’ex Odeon. Nei prossimi giorni faremo il sit in e banchetti informativi".