Resta in cella il 19enne moldavo che scappò con una Porsche

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Due ore e mezza di interrogatorio, fermo convalidato e resta in carcere. Il gip Giacomo Gasparini ha deciso ieri di tenere in cella il 19enne moldavo finito in manette l’altro giorno dopo essere stato ritrovato con la Porsche rubata dalla banda dei garage. Ricettazione, ma anche resistenza a pubblico ufficiale e lesioni le accuse contestate al giovane (difeso dall’avvocato Eleonora Nocito) che, per il giudice, potrebbe fuggire, commettere lo stesso reato e inquinare le prove. Ieri, il 19enne ha dato la sua ricostruzione dei fatti. Ma non è riuscito a convincere il gip. Ha detto di essere arrivato in Italia, a Vicenza, come premio che si è fatto per aver vinto una gara di Mma, disciplina sportiva. Lì, ha raccontato di aver perso il suo borsello in un parco. E mentre lo cercava, sarebbe incappato in due connazionali che gli hanno garantito di rifargli i documenti ma in cambio di 200 euro. Poi, continua il moldavo, i tre sono arrivati a Pesaro. I due lo avrebbero lasciato per strada dicendogli di aspettarli perché andavano a cercare qualcosa da mangiare. Ma invece di un panino al salame, ecco che sono tornati con una Porsche.

Lo fanno salire, fanno un giro. Ma la corsa dura poco. Arrivano gli agenti della Mobile. I due scappano, lui resta, reagisce male, dice di non capire subito che sono poliziotti. Poi vede l’auto della Volante e finalmente non ha più dubbi. Va in carcere. E lì ora deve restare. In attesa che la Mobile acciuffi anche gli altri due.

e. ros.