Riapre dopo 8 mesi, subito i vigili L’accusa dei vicini: troppi paraventi

Baia, la protesta di Rosario Catone, ristoratore: "Hanno controllato, nessuna multa, tutto in regola. Sono chiuso da una vita, non intralcio nessuno, eppure qualcuno vuole danneggiarci lo stesso"

Baia, la protesta di Rosario Catone, ristoratore

Baia, la protesta di Rosario Catone, ristoratore

Doveva essere un giorno felice, quello della riapertura, per Rosario Catone, titolare della Bruschetteria ‘Da Cato’, in Baia Flaminia. E invece si è trasformato in un incubo. I paraventi rimovibili utilizzati dal ristoratore per proteggere i tavoli allestiti all’esterno del suo locale, sotto il portico, non sono passati inosservati ai condomini dei palazzi circostanti, che avrebbero lamentato, proprio in quell’area, la mancanza di passaggio. Così, alle 18.10 dell’altro ieri, da Cato, è arrivata la polizia municipale per effettuare i controlli. Nessun tipo di anomalia. .

"Ma è possibile, che proprio nel giorno in cui dovrei ripartire carico e felice, i condomini dei palazzi qui vicino, abbiano da ridire anche su una cosa del genere? - si sfoga il ristoratore -; alle 17.35 di lunedì avevo già finito di montare i paraventi rimovibili intorno ai tavoli, all’esterno del mio locale. Evidentemente qualcuno, insoddisfatto della mia scelta, ha subito storto il naso ed ha pensato bene di chiamare la polizia municipale, che alle 18.10 era già qui a fare i controlli. Giustamente, le forze dell’ordine devono fare il loro lavoro e sono stati gentilissimi, riscontrando, per altro, che ero in regola per lavorare".

"Per quanto riguarda il caso di Cato bruschetteria, a Baia Flaminia, il titolare ha formalizzato la domanda – spiega però la comandante della polizia locale Muzzini – e quindi può avere lo spazio ma non può tenere i paraventi che ostruiscono il libero passaggio pedonale che deve essere garantito. Quindi, dovrà rimuovere quegli ostacoli se vorrà avere gli spazi esterni.

"Ma come si fa a prendersela così tanto con la nostra categoria – dice lui, riferendosi solo a chi ha segnalato il fatto alla polizia locale – per una sciocchezza simile? Sono chiuso da 8 mesi, come tanti altri e sono esausto. Per la ripartenza, non ho fatto altro che attenermi alla legge, usando dei pannelli rimovibili in legno per delimitare l’area. Che viene completamente chiusa, con due di essi aggiuntivi, soltanto nelle tre ore della cena. Ma vorrei sottolineare, che si tratta comunque di uno spazio per il quale ho sempre pagato la tassa di occupazione del suolo pubblico, a parte quest’anno che ci è stata abbonata dal Comune". Monta la rabbia, da parte del ristoratore, proprio nei giorni in cui potrebbe lavorare serenamente: "Preciso - dice - che, nonostante abbia messo i pannelli, qui la gente può comunque passare, perché c’è tutto lo spazio per farlo. I due pannelli che chiudono l’area su cui ho i tavolini, vengono smontati alle 23 e rimessi soltanto la sera dopo, dalle 18 in poi. Lo faccio per dare un po’ di comfort ai clienti. Pago 1840 euro di suolo pubblico all’anno, che diventano 2800 quando usufruisco anche della parte laterale di suolo pubblico, in estate. Forse queste persone non conoscono i problemi che stanno affrontando le partita Iva come me. Non ci arriva lo stipendio o la pensione fissa tutti i mesi". "Ed ora che finalmente potevamo riaprire in serenità - conclude Catone -, hanno trovato qualcosa di così futile sui cui far polemica. Poi magari sono i primi a non curarsi delle feci che lasciano i loro cani, costringendoci a ripulire". Angelica Panzieri