"Stop all’illusionismo di Ricci. La riforma alleggerisce l’amministrazione e potenzia la sanità della provincia". A dare del mistificatore al sindaco di Pesaro, sono i consiglieri regionali Giorgio Cancellieri, Luca Serfilippi, Nicola Baiocchi e Giacomo Rossi (foto). "Smontiamo la balla di Ricci numero uno: il depotenziamento di Marche Nord. In realtà è l’opposto. L’Ospedale di Pesaro è di primo livello, ma, caso unico nelle Marche, ha anche specializzazioni di secondo livello (emodinamica interventistica, neurochirurgia...). L’attuale maggioranza regionale si è impegnata nel potenziare queste specializzazioni nella nuova Azienda sanitaria territoriale, dal momento che i contrasti tra le Asur e Marche Nord, negli anni non hanno prodotto i risultati sperati, rendendo farraginosa e inefficace la gestione dei servizi e non intercettando i bisogni sanitari".
"La balla di Ricci numero due riguarda la mobilità passiva. Marche Nord registra una insostenibile mobilità passiva verso l’Emilia Romagna, superiore rispetto alle altre Aree Vaste e il trend è costante negli ultimi anni, segno che questa gestione a doppio binario non funziona. Inoltre, durante l’emergenza Covid, le due strutture hanno dimostrato di operare distintamente, senza un coordinamento operativo, che ora sarà costituito da un’unica azienda, chiamata a dare le risposte che i pesaresi attendono da 20 anni, e che il Pd al vertice della Regione non ha mai fornito".
"Oggi la risposta della Regione è una nuova Azienda e un nuovo ospedale adeguato ai bisogni sanitari del territorio. Un cambiamento di governance che inserisce un Marche Nord rafforzato nelle sue specialità e con investimenti per strumentazione elettromedicale per 30-35 milioni, nel circuito della sanità provinciale, alleggerisce la macchina amministrativa (liberando risorse economiche) e la semplifica per i cittadini tutti. Ricci lo sa e non sopporta che siamo riusciti a licenziare una simile riforma in 20 mesi di governo laddove il Pd in 20 anni aveva creato solo devastazione. Mettesse da parte l’ego e pensasse a cittadini".