"Rischi e burocrazia fanno fuggire i camici"

Bucci, segretario guardie mediche Fimmg: "Il numero chiuso? Una foglia di fico. Nelle Marche siamo messi peggio di altre regioni"

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Il prossimo sit in di protesta targato Pd sarà davanti alle postazioni di guardia medica a Pesaro e Fano. Quale è l’opinione dei professionisti: perché la sanità territoriale arranca? "Il problema è che mancano i medici per via del numero chiuso nelle facoltà, perpetuato da 20 anni" sintetizza Bartolucci, la pediatra che uscendo dal distretto di Gabicce si è trovata ad attraversare un corridoio di bandiere del Pd, sventolanti in segno di protesta con la gestione del servizio di guardia medica. "Io stessa – conclude – fatico a trovare un sostituto perché quei pochi che si laureano entrano negli ospedali".

E’ d’accordo a metà Gregorio Bucci, segretario provinciale delle guardie mediche Fimmg. "Ce ne sono pochi e quelli che ci sono, sono stati attirati prima della gobba pensionistica dagli ospedali che danno formazione e aggiornamento. Ma quella del numero chiuso è una foglia di fico – dice il dottore –: succede dappertutto in Italia, ma non tutte le regioni sono messe male come le Marche. Quindi qualche problema diverso ci deve essere. Tanto che mancano i medici anche per le Usca". Vero. Il consigliere regionale Andrea Biancani, con l’innalzamento dei contagi, ha focalizzato il problema delle Usca che di 19 unità operative, solo una è stata riattivata. Il rischio, secondo Biancani, è che anche i pazienti Covid finiscano al pronto soccorso in assenza di assistenza domiciliare.

Di certo i medici delle Usca non sono finiti a fare le guardie mediche come “auspicato“ dalla Regione. "Le Usca morendo non sono andate a rivitalizzare le guardie mediche perché non è stata data una prospettiva di lavoro appagante – continua Bucci –: né dal punto di vista organizzativo e nemmeno economico. E’ questo il problema delle guardi e mediche in questo momento". Come funziona il servizio a Pesaro? "La guardia medica, in presenza è attiva nei fine settimana: dal venerdì notte, fino al lunedì mattina alle otto. Nella sede di Pesaro, ci sono dai due ai quattro medici che coprono anche le postazioni di Gabicce e Vallefoglia. Il servizio resterà fino ad agosto. Poi non si sa. E’ ovvio che per i colleghi anche essendo in due non è facile dovendo coprire da Mombaroccio fino a Fenile o dal lungo mare di Pesaro a Montefabbri. Da lunedì a giovedì è tutto chiuso: la copertura per chi sta male avviene tramite centralino telefonico: quasi sempre la consulenza arriva da Urbino. Se la situazione non si risolve, il paziente viene invitato a contattare il 118 e recarsi al pronto soccorso".

Solidea Vitali Rosati