"Se le condizioni non cambiano e se non arriva una forte mareggiata le mucillagini ce le teniamo anche per un altro mese.
D’altra parte nel nord Italia continua ancora a piovere, i fiumi si ingrossano e i laghi esondano. Tutta acqua dolce che va a finire nell’Adriatico", spiega Corrado Piccinetti storico ricercatore di Biologia Marina di Fano.
Poi puliscono anche i campi che riempono di sali il mare e quindi sono un nutriente per le alghe che producono le mucillagini. "Una soluzione? Provocare una mareggiata artificiale e cioè mettere una decina di vongolare ad una distanza di dieci metri l’una dall’altra e fare sparare sui fondali delle gran masse d’acqua – prosegue Piccinetti –. Ma è una soluzione che dura 3-4 giorni perché poi tutto torna come prima. Se tutti questi problemi fossero capitati in fondo alla Puglia dove i fondali sono molto più profondi forse questo problema si evitava. Ma piove molto al nord e quindi tra Po e Adige portano acqua dolce in un punto di mare dove i fondali sono molto bassi. Da qui il problema della proliferazione delle mucillagini che sono comparse anche nell’area nord della Croazia".
Acqua molto calda – vicina ai 30 gradi – e poco ossigeno, più il tappeto di mucillagini sui fondali, sono i fattori che iniziano a provocare qualche moria di vongole come conferma anche Paolo Palazzi armatore fanese sia di motopesca d’altura che di vongolare.
Il quale aggiunge: "Il fatto come qualcuno narra che ci siano morie di pesci al largo, non è assolutamente vero. I problemi in questo momento si hanno solamente con le vongole e per noi pescatori che rischiamo di far fondere i motori con i filtri intasati dalle mucillagini".