Rissa davanti alla disco, accoltellatore patteggia

All’alba del 7 agosto 2021 si sfidarono due gruppi, ferendo anche i carabinieri intervenuti. Altri 5 a processo, due chiedono i lavori utili

Rissa davanti alla disco, accoltellatore patteggia

Rissa davanti alla disco, accoltellatore patteggia

L’accoltellatore patteggia, cinque vanno a dibattimento e due hanno chiesto di svolgere lavori socialmente utili. La maxi rissa scoppiata alle prime ore del 7 agosto 2021 davanti alla discoteca Miù di Marotta è arrivata sui banchi del Tribunale. Un’alba di sangue in cui due gruppi, italiani e albanesi da una parte, africani dall’altra, sono arrivati allo scontro, con mazze, spranghe di ferro e anche un coltello. Quello con cui il 26enne albanese Franc Gjoni, residente ad Ancona, ha colpito all’addome il 24enne senegalese Diallo Samba (domiciliato a Tolentino). Nel caos di botte e violenza erano rimasti feriti anche i carabinieri intervenuti per sedare la rissa e l’auto di servizio era stata danneggiata.

Ed è Gjoni, l’accoltellatore, che, assistito dall’avvocato Francesco Coli, ha patteggiato la pena a un anno e 8 mesi di reclusione per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, rissa. Ieri ha ottenuto l’ok del giudice all’accordo sulla condanna raggiunto con la procura. Ma per un caso che si chiude, altri 7 sono sulla linea del via. Il giudice ha infatti rinviato a giudizio, a novembre prossimo, Mohamed Kante, 19enne di Castelfidardo (difeso dall’avvocato Elisabetta De Conti), Lorenzo Giuliani, 21enne di Jesi, Arjan Moaddab, 28enne iraniano residente ad Ancona, Markeljan Sojati, 26enni albanese, anche lui di Ancona, e il 24enne senegalese Diallo Samba. I due che hanno chiesto i lavori socialmente utili (e le cui posizioni sono state stralciate alla scorsa udienza) sono Manuel Hector Bueno, 34 anni, dominicano e Richard Okonkwo Nwakanma, 22enne nigeriano residente a Morro d’Alba. Ora dovranno attendere che la loro richiesta venga accolta o meno dal Tribunale.

Secondo la ricostruzione della procura, tutto era nato da una discussione iniziata all’interno del locale tra il gruppo composto da albanesi e italiani e quello di cui facevano parte prevalentemente ragazzi di origine africana. Un urto involontario sarebbe stata la molla che ha fatto partire la zuffa tra le due comitive, che erano sedute in due tavoli vicini. Dopo l’accoltellamento del senegalese, c’era stata la fuga dal locale dei due 26enni albanesi. L’altro gruppo, sostiene la procura, li aveva inseguiti con bottiglie rotte, mazze e spranghe di ferro. I carabinieri, per cercare di sedare la rissa, erano stati colpiti (15 e 20 giorni di prognosi) e l’auto di servizio era stata danneggiata.

Elisabetta Rossi