Rubarono sementi a Terra Bio. Condannati

Il furto risale al 2015, da un magazzino prelevarono prodotti per mezzo milione di euro. Il ringraziamento del presidente Maurizio Gambini

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Nel 2015 rubarono sementi per mezzo milione di euro a Terra Bio sulle Cesane, ad Urbino. Le indagini sono andate avanti a lungo e alla fine sono stati condannati gli autori del fatto.

E’ stata un’operazione complessa quanto delicata e meticolosa quella che ha visto la collaborazione di più squadre di Polizia per identificare gli autori del furto. Questi, viste le modalità erano sicuramente specializzati in questo tipo di colpi. Identificati sono originari di Puglia e Marche.

Si è dunque concluso il procedimento penale relativo ad un’indagine, per una serie di furti, effettuata dal personale della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Urbino e del distaccamento di Polizia Stradale di Urbino, diretta dalla Procura della Repubblica di Urbino con la collaborazione di diverse squadre su territorio nazionale.

Per rievocare la vicenda occorre fare un salto indietro nel tempo di quasi cinque anni. I fatti risalgono alla notte fra il 2 ed il 3 ottobre 2015 quando sono stati sottratti circa duemila quintali di sementi per un valore, sul mercato, di circa cinquecentomila euro. Un ingente danno per l’azienda agricola biologica Terra Bio quello che si era consumato in un magazzino dell’azienda alle Cesane in Urbino. I ladri, probabilmente professionisti e specializzati vista la complessità e l’organizzazione nel portare a termine il colpo, avevano forzato il cancello di ingresso dello stabile utilizzando le stesse ruspe dell’azienda. Caricato poi su alcuni camion il materiale agricolo che era già pronto per la vendita, si sono dileguati. L’attività d’indagine, articolata su più regioni tra le Marche, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Puglia ha fatto emergere il coinvolgimento di quattro soggetti baresi e di un quinto marchigiano, originario del maceratese, e già noti alle forze dell’ordine. Grazie al positivo esito dell’operazione Terra Bio è riuscita tornare in possesso e a ricollocare sul mercato la gran parte delle sementi ancora utilizzabili. Queste erano state ri-destinate alla vendita sotto altri canali e pronte per essere spedite a differenti punti di stoccaggio nel ravennate, così come nel maceratese. Lo scorso 11 settembre si è svolto l’ultimo atto del processo, con la condanna degli imputati a pene comprese fra i due anni e quattro mesi ed i tre anni e sei mesi, più 62.500 euro di spese processuali. Condanne importanti e assegnate in proporzione alla complessità delle attività di indagine.

"Grazie per le indagini che hanno avuto un risvolto positivo. Grazie a tutte le persone che ci hanno lavorato così che si è potuto condannare chi si è reso responsabile di questo reato. Un ringraziamento veramente sentito alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’ottimo risultato", il commento di Maurizio Gambini, presidente di Terra Bio.

Francesco Pierucci