San Bernardino, finalmente i lavori al convento

Dopo attese di decenni, e rischio di crolli, si apre il cantiere per recuperare la splendida struttura che si trova accanto alla celebre chiesa

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di Giovanni Volponi

Il convento di San Bernardino tornerà a splendere: da qualche giorno è una certezza. Sono infatti iniziati lunedì dei colossali lavori che hanno l’obiettivo di riportare la maestosa fabbrica del convento allo splendore che ebbe nei secoli passati, quando fu casa di decine di frati o sede di incontri dell’ordine dei francescani, uno tra i cenobi sicuramente più importanti d’Italia.

Il parroco e guardiano del convento fra Luca Gabrielli non nasconde la soddisfazione e la speranza: "Come famiglia di frati e comunità parrocchiale siamo felicissimi. Sono dei lavori che aspettavamo da anni e anni, si può dire da decenni, da prima che ci arrivassi io. Ma non c’erano mai le sostanze per porre mano una volta per tutte al complesso nella sua interezza. Sfortunatamente, dopo l’ultimo terremoto del 2016 ci sono state delle indagini che hanno riscontrato varie lesioni alle strutture murarie, alle fondazioni e ai solai, nonché un peggioramento di quelle già esistenti. Ma se vogliamo, si è rivelata una fortuna perché il ministero si è attivato per questi lavori".

La soprintendenza ha proceduto innanzitutto con dei colossali puntellamenti, ben visibili dalle foto, e con delle travi d’acciaio provvisorie in alcune pareti lunghe onde evitare peggioramenti. Ha quindi reperito dei fondi per diversi milioni di euro dedicati ai beni culturali interessati dal terremoto, e ha affidato la progettazione allo studio Paci di Pesaro. "I lavori dovrebbero durare due anni – prosegue padre Gabrielli – e prevedono praticamente quasi tutto il convento rimesso a nuovo. Più nello specifico, si inizierà dalle fondazioni: saranno rinforzate in tutto il convento mediante realizzazione di micropali. Poi saranno fatti interventi di miglioramento delle murature, anche estetico con nuovi intonaci ove servirà. Saranno sostituiti tutti gli infissi e le porte interne, risalenti al dopoguerra. Alcune cellette, oggi tutte in disuso, verranno accorpate per creare ambienti più consoni alle esigenze attuali, che siano nuove camere o stanze deputate ad altri usi. Noi frati, che da anni viviamo in un’ala del convento originariamente non deputata a dormitorio, torneremo quindi nelle antiche stanze una volta rinnovate. Saranno eliminate tante catene che erano state inserite nei corridoi decenni fa per miglioramento strutturale, perché le strutture stesse saranno riprese nella loro globalità. Sarà interessato anche il secondo chiostro, un tempo porticato anch’esso, oggi murato ma comunque molto suggestivo: diventerà un bellissimo cortile interno".

Insomma i lavori si preannunciano corposi ma ovviamente lunghi. E nel mentre i frati continueranno a vivere all’interno. "Ci stabiliremo – conclude il parroco – negli ambienti al momento non interessati dal cantiere. Poi, ogni volta che i lavori si sposteranno, noi ci sposteremo dall’altra parte e così via finché non termineranno: il convento è molto grande! Abbiamo già sgomberato tantissimi ambienti, mettendo oggetti liturgici, mobilia e cose quotidiane nelle poche stanze che non verranno coinvolte. La zona principale esclusa dal cantiere è il blocco composto dalla antica chiesetta di San Donato e dal salone sopra di essa, essendo questi due ambienti già ristrutturati".

La ditta esecutrice è l’impresa Lancia di Pergola, qualificata nell’ambito di lavori di questo tipo, il tutto sotto la supervisione dei funzionari della soprintendenza.