San Francesco di Paola si illumina di novità

Nuovo impianto led per mostrare l’accurato restauro di questi anni. Ora c’è anche l’audioguida a gettone, utilissima per i turisti

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di Giovanni Volponi

San Francesco di Paola risplende più che mai, da qualche giorno. La antica chiesa situata a metà di via Mazzini, sede della confraternita del Corpus Domini, è stata oggetto nello scorso mese di alcuni lavori di rinnovamento dell’impianto di illuminazione. "Sono stati dei lavori-lampo – spiega il priore Giuseppe Cucco – durati complessivamente una settimana, anche se effettuati in più riprese. Ma la rapidità non significa che è stato un lavoretto: l’illuminazione dell’ambiente è stata rivoluzionata, passando da una luce piatta, che non esaltava al meglio stucchi e dipinti, ad un impianto che valorizza ogni capolavoro e fa emergere tutti i particolari".

I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Aitek di Alfonso Iuliano e coordinati dall’ingegnere romano Mario Torchio, non nuovo a Urbino per impianti simili. Ha curato negli anni l’illuminazione di cattedrale, San Domenico, Ca’ Staccolo e Annunziata. "Nella progettazione – spiega Torchio – abbiamo sfruttato i passaggi dei cavi preesistenti, che ci hanno permesso di non rompere nulla, ma sostituendo completamente fili e fari vecchi con materiale nuovo. Molti più punti luce rispetto a prima, ma con un consumo – a luci tutte accese – ben cinque volte inferiore. L’impianto è domotizzato, ovvero controllabile da una centralina sia in sede che a distanza, con i fari regolabili in intensità e singolarmente. Un vantaggio che permette di creare scenari preimpostati utili ad esempio per una messa o una visita guidata, o ancora per eventi culturali o preghiera e meditazioni. Lavorare qui, come per tutti i luoghi di Urbino, è sempre un piacere, e ogni volta scopro un gioiello frutto dell’arte e della devozione".

Ma le novità non finiscono qui: "Questi lavori – prosegue Cucco – arrivano al termine di un percorso di restauri iniziato nel 2017: prima le sei statue in stucco, poi gli altari, l’abside, il quadro d’altare e la cantoria. Dopo aver riportato praticamente tutta la chiesa all’originario splendore non potevamo lasciare questa meraviglia chiusa al pubblico. Così abbiamo installato una gettoniera che, al costo di un euro, fa partire una presentazione audio che in tre minuti spiega tutta la storia e le opere della chiesa, con le luci che si accendono e spengono seguendo la narrazione e aiutando chi osserva a focalizzarsi su ciò di cui si parla".

Praticamente un museo self-service, visibile dalla porta d’ingresso, che sarà aperto tutti i giorni a orario continuato a cura dei confratelli volontari. Chiude Cucco: "Ringrazio Torchio, Iuliano e il suo collaboratore Simone Tucci per la grande professionalità, e invito tutti gli urbinati a passare a vedere la chiesa rinnovata, meglio ancora di sera quando l’effetto è davvero spettacolare".