Sanificatori in classe, il grande flop

Tre milioni dalla Regione per favorire la didattica in presenza: ma l’iter è ancora in alto mare e degli impianti non c’è nemmeno l’ombra

Migration

di Solidea Vitali Rosati

E’ partita bene, non si sa come finirà. In Regione, la lista di scuole a cui finanziare i sanificatori dell’aria a favore di una didattica in presenza svolta nella maggiore sicurezza possibile, ancora non ce l’hanno. Il ritardo è evidente: se tutto va bene, la sanificazione entrerà in funzione a maggio, quando invece di spendere 3 milioni di euro, per abbassare il rischio in aula dei contagi basterà aprire le finestre. Infatti un conto è intervenire, in emergenza, per contrastare la quarta ondata. Un conto è spendere un capitale per una salubrità dell’aria quale migliorìa generalizzata. Insomma, l’operazione "sanificatori" di cui solo le Marche si sono distinte in Italia, unica regione su 20 a procedere in tale direzione, rischia l’effetto flop dell’operazione nazionale "banchi con le rotelle": quando sono arrivati sono finiti nel dimenticatoio delle spese "pazze" perché, alla conta dei fatti, non prioritarie.

La colpa che ad oggi non ci siano impianti di sanificazione finanziati con i 3 milioni di euro della Regione non è delle scuole che, appena hanno saputo, hanno risposto al bando. I 126 Istituti scolastici marchigiani, pur di tentare l’opportunità, hanno progettato nella finestra temporale prevista: tra il 20 luglio 2021 e il 20 settembre scorso. Le scuole, pur in piena estate, hanno fatto i compiti. La colpa dell’evidente ritardo è della macchina burocratica regionale che da quando la giunta Acquaroli ha dato l’ok – aprile 2021 – si è presa otto mesi, fino al 14 dicembre, per dividere le proposte scolastiche tra ammissibili e non. L’istruttoria, conclusasi prima di Natale, ha visto 10 scuole escluse dal concorso, 9 progetti stoppati definitivamente e 107 progetti scolastici ammissibili di valutazione. Tradotto, questi 107 non hanno avuto i fondi assegnati, ma sono passati alla fase di verifica a carico di una commissione aggiudicatrice delle risorse. Insomma altro tempo che ci porta fino ad oggi, 30 gennaio, quando le scuole "ammesse alla ripartizione dei soldi" ancora non sanno se avranno modo di procedere con l’impianto oppure no.

"Siamo al termine – confermano dall’assessorato di Giorgia Latini, in Regione –. E’ questione di giorni. Il percorso è praticamente finito. L’elenco ancora non c’è perché la commissione sta valutando i progetti. Il bando è partito, ma è stato necessario chiedere una integrazione ai progetti perché alcuni hanno presentato una documentazione incompleta. Adesso la commissione di valutazione che coinvolge alcuni funzionari di Asur sta terminando il vaglio". Ripercorriamo la vicenda. Ad aprile 2021, l’illuminazione giusta avuta dall’assessore Giorgia Latini, si concretizza nella delibera di giunta numero 497: i 3 milioni di euro a copertura del provvedimento, iscritti nel bilancio previsionale 20212023, l’amministrazione regionale li ha presi nel Por Fse 20142020 dedicate specificatamente, se non altro, a contrasto alla pandemia da Covid-19. E’ proprio per questo, per la natura straordinaria dell’intervento, che la tempistica grida vendetta. Andando al sodo infatti ad aprile 2021 Acquaroli dà l’ok. Siamo a febbraio 2022 e ancora nessuna scuola ha potuto attivare un’azione sanificatrice nelle aule, anche avendolo voluto.