Sbrozzi, l’uomo di Terre Roveresche che fece grande il porto di Genova

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Il Comune di Terre Roveresche si appresta ad intitolare al suo illustre concittadino Gabriele Sbrozzi (foto), Grande Ufficiale della Corona d’Italia e primo Segretario Generale del Consorzio Autonomo del Porto di Genova, lo spazio pubblico retrostante l’antica casa di famiglia, nel centro storico di Orciano, nella quale nacque il 4 maggio del 1869. La cerimonia, nel centesimo anno dalla sua morte (sopraggiunta nel capoluogo ligure nell’agosto del 1922), si terrà, su iniziativa dell’assessorato comunale alla cultura, diretto da Claudio Patregnani, in collaborazione con la famiglia e con le associazioni ‘Officina degli Artisti’ e ‘Accademia dei Tenebrosi’, sabato alle 17. Quando verrà scoperta la targa in marmo con la dicitura ‘Largo Gabriele Sbrozzi’ e la banda cittadina intonerà l’Inno di Mameli. Sintomatici della sua grandezza, i vari momenti di vita di questo personaggio, che iniziò le scuole elementari a Orciano ad appena 4 anni e a 8 le aveva già finite. Per continuare gli studi avrebbe dovuto abitare in città, cosa impossibile, e così proseguì da privatista dal professor Barbacci, ottimo latinista e poeta, andando tutti i giorni in groppa ad un somarello da Orciano alla ‘università di Barchi’, come si diceva scherzosamente in famiglia. Poi frequentò il ginnasio e il liceo a Bologna e nel 1890, a soli 21 anni, si laureò in legge e divenne avvocato. Appena 24enne vinse il concorso al Ministero dei Lavori Pubblici, diventando Capo Sezione. L’intera vicenda professionale ed umana di Sbrozzi, da lì in avanti, farà costantemente riferimento a due poli: da una lato le responsabilità di importante servitore dello Stato, in particolare nel contesto della città di Genova e del suo grande porto; dall’altro la serenità dell’amatissimo borgo natio, la ‘casa vecchia’, la famiglia, gli amici. Nella città della lanterna Gabriele Sbrozzi fu per quasi vent’anni, dal 1903 al 1922, il Segretario Generale del Consorzio Autonomo del Porto, risultando l’instancabile centro propulsore di questo neonato organismo disciplinato dalla legge 501903, che differenziava Genova da tutti gli altri porti. E, in questo ruolo, mise in piedi l’organizzazione dell’Ente, incrementando progressivamente il personale, promosse importanti iniziative volte ad ampliare i traffici e migliorare le infrastrutture, e, non ultimo, a regolamentare le attività lavorative in ambito portuale. Nel 1915 il porto movimentò complessivamente più di 7,8 milioni di tonnellate di merci, a fronte di meno di 1milione nel 1876 e di 4,5milioni nel 1903; e gli impiegati del Consorzio divennero gradualmente oltre 600. Un lavoro straordinario, quello di Gabriele Sbrozzi, tanto che il Consorzio, subito dopo la sua morte, decise di omaggiare il primo Segretario anche nel paese natio, facendo realizzare dal noto artista Giuseppe Bodrato un bassorilievo commemorativo in bronzo 90x90 cm, oggi collocato nel cimitero di Orciano. Sabato, dopo lo scoprimento della targa, la cerimonia proseguirà nel vicino auditorium di Santa Caterina con un mostra fotografica.

Sandro Franceschetti