Scandalo ginnaste, Zacchilli: "Ma quale violenza"

L’ex azzurra della ritmica, ora tecnico dell’Aurora Fano, respinge le accuse di abusi e maltrattamenti. "Erano stimoli, il fisico conta"

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" A volte forse è più facile puntare il dito contro piuttosto che fare un passo indietro e ammettere di non farcela". Laura Zacchilli – ex azzurra della ritmica che in pedana con l’Aurora di Fano ha vinto dieci scudetti, atleta olimpionica e attualmente tecnica nella società fanese – interviene così a difesa del suo sport, travolto, a Monza, dalle denunce per presunti maltrattamenti psicologici subiti da atlete bresciane e da cui è seguito il commissariamento dell’Accademia di Desio (Monza).

Le accusatrici sono alcune ex Farfalle della nazionale italiana, tra cui Nina Corradini e Anna Basta, e i maltrattamenti si riferiscono agli anni in cui frequentavano l’Accademia di Desio. Nell’esposto, finito sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia, non ci sono nomi di allenatori e dirigenti, ma vengono raccontati episodi umilianti di cui sarebbero state protagoniste: vessazioni e pressioni legate soprattutto al peso.

Zacchilli interviene nel dibattito nazionale: "Sono sconcertata e amareggiata di fronte al quadro che si sta disegnando in questi giorni dello sport che da sempre amo – osserva –. È giusto far chiarezza su questa vicenda ed eventualmente prendere i dovuti provvedimenti. Io però, non mi ci ritrovo proprio in certi racconti. Intanto parliamo di una disciplina in cui ad alti livelli il fisico e l’aspetto estetico assumono un’importanza primaria – sottolinea Zacchilli –, per cui è normale che sia necessario osservare un rigoroso regime alimentare e che più si alza l’asticella della competizione e maggiori sono i sacrifici richiesti per raggiungere l’obiettivo sportivo. Io ho fatto tantissimi sacrifici ed è successo anche a me di essere ripresa, come a moltissime altre mie colleghe, ma quelle sollecitazioni non le ho mai nemmeno lontanamente percepite come vessazioni ed anzi sono state per me un ulteriore stimolo per la mia crescita umana e sportiva. Ho fatto quattro anni di ritiri a Follonica, dove mi sono preparata pure per le Olimpiadi di Sidney ed Atene, ed i ricordi che conservo di quelle esperienze sono solamente positivi e li racconto col sorriso. I miei genitori li sentivo tutti i giorni al telefono e loro avevano un confronto continuo con Paola Porfiri, da sempre anima dell’Aurora Fano e dal 2017 Team Manager della Sezione Ritmica della Federazione Ginnastica d’Italia, di conseguenza la situazione era assolutamente sotto controllo e non sarebbero sfuggiti a nessuno episodi spiacevoli o comunque troppo sopra le righe. A volte – conclude – è più facile puntare il dito contro, piuttosto che compiere un passo indietro ed ammettere di non farcela".