Pesaro, malore per il 56enne che digiuna davanti al tribunale

Giovanni Boidi soccorso dal 118. Ma lui tira dritto: "Lo sciopero della fame continua"

Giovanni Boidi in piazzale Carducci, davanti al palazzo di giustizia

Giovanni Boidi in piazzale Carducci, davanti al palazzo di giustizia

Pesaro, 27 luglio 2018 - Questa mattina pochi minuti prima delle ore 9 è arrivata l’ambulanza per soccorrere Giovanni Boidi, il 56enne pesarese che da mercoledì scorso sta facendo lo sciopero della fame davanti al palazzo di giustizia. Boidi protesta contro il fatto che dopo aver presentato nel 2008 denunce – per una questione legata a un ristorante attiguo all’abitazione della ex compagna, locale che secondo Boidi agiva violando le norme – su quella vicenda non sia mai iniziato il processo, a distanza di 10 anni, e nessuno sia mai stato rinviato a giudizio. Nella questione è coinvolto un agente di polizia giudiziaria.

E dopo due giorni di digiuno, stamattina l’uomo stava svenendo, proprio mentre i carabinieri, giunti nel piazzale per un controllo su altre cose, stavano parlando con lui. Boidi beve soltanto acqua, è visibilmente dimagrito, continuerà fino a domattina la sua protesta. Ha rifiutato il ricovero in ospedale nonostante i sanitari abbiano riscontrato dei parametri vitali – pressione arteriosa e pulsazioni – abbastanza preoccupanti, a causa dell’indebolimento generale. Alcuni parenti – il fratello minore ad esempio – sono andati a visitarlo stamani, ma lui rifiuta ogni cibo. "Il mio sciopero – ha detto sicuro – continuerà fino a domani mattina".