"Sedute del consiglio provinciale anche a Urbino, sarebbero un segnale persino per il Vaticano" Dopo Paolini, Londei e Cangini alzano il tiro

“Urbino e il Montefeltro“ vede le dichiarazioni del presidente della Provincia sul ritorno a Urbino di un ufficio dell’ente e rilancia, proponendo di convocare in città, nel prossimo futuro, delle sedute del Consiglio provinciale. Con una nota, Giorgio Londei e Federico Cangini mostrano apprezzamento per le recenti affermazioni di Giuseppe Paolini, che in un’intervista rilasciata al nostro giornale aveva parlato di un "progetto per portare, una volta alla settimana, come c’era prima del 2014, una sede della Provincia di Pesaro e Urbino in piazza della Repubblica", e sostengono, che così facendo, egli stia "rimediando a un errore di un suo predecessore. Noi chiediamo al presidente Paolini e al sindaco Maurizio Gambini, che è anche vicepresidente della Provincia, di fare un passo avanti, convocando alcune sedute del Consiglio provinciale a Urbino, così come era avvenuto negli anni ‘90, per difendere il Tribunale anche allora minacciato di chiusura. Noi ci aspettiamo che la nostra proposta sia esaminata positivamente e attendiamo fiduciosi, convinti che il suo accoglimento sarebbe molto apprezzato non solo dai cittadini di Urbino, ma anche dagli abitanti del Montefeltro. Inoltre, crediamo che una seduta del Consiglio nella nostra città - magari a scadenza ravvicinata - potrebbe essere ulteriore segnale per il Vaticano, nella lotta per la difesa dell’autonomia dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania- Sant’Angelo in Vado e per la nomina di un successore di monsignor Giovanni Tani, al termine del suo mandato".

n. p.