Shoah, premiate scuole pesaresi e fanesi

Riconoscimenti (due argenti e un bronzo) alla Leopardi, Mamiani e all’istituto Archimede-Seneca. La cerimonia al Beato Sante

Due pesaresi e una scuola fanese hanno conquistato 2 argenti e 1 bronzo alla quarta edizione del concorso letterario nazionale "Luci nel Buio della Shoah".

A conquistare il podio al fianco degli ori - una scuola siciliana e una molisana - in due delle nove categorie in gara, sono stati gli alunni delle classi quinte dell’Istituto "Leopardi", scuola primaria di via Fermi; la classe 3ª B dell’ indirizzo linguistico Liceo "Mamiani" e le classi quinte, A e B, dell’ Istituto Archimede-Seneca del Polo Tre Fano.

Sotto le fronde del bosco secolare al Beato Sante è avvenuta la cerimonia di premiazione del nobile progetto, dedicato alle scuole con l’obiettivo di coltivare la memoria quale monito di libertà e rispetto per il presente e il futuro.

"Luci nel Buio della Shoah" ha fatto arrivare da tutta Italia, oltre trecento giovani tra i dieci e i diciotto anni, che dopo due anni di didattica a distanza, sono tornati a vivere in presenza la scuola.

La manifestazione, ideata dal giornalista Roberto Mazzoli, direttore del giornale diocesano Il Nuovo Amico e dall’amministrazione comunale di Mombaroccio, ha da sempre Liliana Segre come madrina d’eccezione.

La manifestazione si è aperta proprio con le parole della senatrice che, in collegamento telefonico con il sindaco Emanuele Petrucci, rivolgendosi in viva voce ai presenti ha detto: "Cari ragazzi che venite da tutte le parti d’Italia, siete meravigliosi.

È bello – ha proseguito la senatrice Liliana Segre nel suo messaggio – che abbiate trovato nei vostri elaborati quella luce nel buio che ha permesso di far sì che non tutto fosse tetro a quel tempo, sperando che anche oggi troviate delle luci per fermare il buio che purtroppo sta cercando di avvolgerci tutti nelle brutture di una nuova guerra in Europa".

Il messaggio ai giovani che hanno cercato storie di persone che hanno avuto il coraggio di opporsi alla follia nazista mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di altri ingiustamente emarginati è quindi arrivato:

è bastato parlare con alcuni di loro per capire quanto sia possibile fare del bene. Ad applaudire in prima fila le autorità - tra cui il presidente della Provincia, Giuseppe Paolini e la dirigente alla guida dell’ufficio scolastico provinciale, Alessandra Belloni - con famiglie e insegnanti.

Solidea Vitali Rosati