"Siamo all’anno zero dalla sanità pesarese"

L’ex governatore Luca Ceriscioli commenta la stuazione del nuovo ospedale: "Sono indietro su tutto e a una distanza abissale dagli obiettivi"

"Siamo all’anno zero    dalla sanità pesarese"

"Siamo all’anno zero dalla sanità pesarese"

di Luigi Luminati

L’assessore Francesco Baldelli ha ridiscusso il cronoprogramma del nuovo ospedale di Pesaro.

Luca Ceriscioli, si sorprende?

"Mi sorprende che dopo aver venduto per anni un cronoprogramma ripartiamo da zero".

Addirittura?

"Sì. Anzi, usando un loro frasario siamo veramente all’anno zero della sanità pesarese".

Perché?

"Perché soprattutto si continua a non dire quale ospedale si vorrebbe fare: un ospedale di primo livello o quattro ospedali tutti di primo livello? Invece si continua a mascherare la realtà. I contrari all’ospedale unico Pesaro-Fano scelgono di fare un’unica azienda ospedaliera con 4 nosocomi di primo livello".

Numeri in libertà?

"Così sembra. I 4 stabilimenti ospedalieri cosa sono? Tutti ospedali di primo livello? Compreso Pergola che era una sede ospedaliera disagiata? Se uno non lo racconta bene qualcuno potrebbe anche credere di poter tenere 4 ospedali (Pesaro, Fano, Urbino e Pergola) tutti sullo stesso livello".

Invece?

"In realtà la Regione non vuole farli e spende soldi per i medici nelle cooperative. Senza razionalizzazione si insegue la spesa inutile. In realtà l’anno zero della sanità è quello dove ci hanno portato Acquaroli e soci".

L’appuntamento di Baldelli è per la fine del 2024, ci crede?

"L’unica data che ha dato è questa. Perché una persona normale dovrebbe crederci? In realtà sono molto in ritardo su tutto quello che hanno dichiarato. Siamo ad una distanza abissale".

Nel settembre 2024 è previsto il trasferimento al San Salvatore di oncologia e ematologia. Il che vuol dire che pediatria e ginecologia appena riaperti dovrebbero chiudere di nuovo?

"Se tutto ciò che accade diventa farsa allora ci può stare anche questo: basta un atto politico e nel giro di qualche mese si tornerà indietro".

Trecento posti letto in meno e altri tagli in arrivo con i trasferimenti da Muraglia: un indebolimento della sanità pesarese?

"Certo che sì, è il modello ipertrofico del centro destra che non funziona: per loro fortuna l’annunciata promessa della riapertura dei 13 ospedali non si farà".

Qualcuno però se lo ricorderà?

"Io spero di sì. Credo che sia finita l’epoca dell’invidia sociale che si caratterizza dall’idea di essere soddisfatti dall’essere tutti con meno servizi sanitari".

Dopo aver polemizzato per anni con l’ospedale unico Pesaro-Fano ora siamo all’ospedale unico in quattro sedi diverse. La sorprende?

"No, è anche un goffo tentativo di non voler dichiarare quali ospedali fare: raddoppiando Pesaro e Fano i nosocomi di primo livello diventano tre con Urbino. Pergola era un ospedale di area disagiata e adesso cosa sarà? In realtà non vogliono dire cosa devono fare con gli ospedali".

Baldelli dice che il vecchio progetto non poteva essere utilizzato con fondi pubblici essendo di un privato.

"La parte delicata era la procedura per scegliere il progetto: ma era prevista una gara. Renco non ha voluto fare rivalsa. Intanto però i tempi si allungano e si dovrà fare la gara per il progettista: siamo come i gamberi. Non abbiamo il progetto dell’ospedale e l’azienda ospedaliera non c’è più. Siamo tornati a prima degli anni ottanta".