"Siamo stati lasciati soli"

"Sulla questione dell’Arcidiocesi devo riscontrare che il nostro territorio è stato lasciato solo, sia dall’amministrazione ecclesiastica, sia dalla politica sovra comunale". Lo afferma il sindaco Gambini che spiega: " Con il comitato pro nuovo Arcivescovo abbiamo condiviso un percorso volto a sensibilizzare le istituzioni religiose e laiche sull’importanza di mantenere viva l’identità dell’Arcidiocesi di Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado attraverso la nomina di un proprio arcivescovo, ma sembra che l’unione ’in persona episcopi’ con la Diocesi di Pesaro sia ormai decisa. Avevo inviato una lettera al Santo Padre chiedendogli di riconsiderare la posizione, ma la risposta è stata piuttosto elusiva, anche se mi assicurava che le osservazioni esposte sarebbero state considerate. Ci siamo mossi, insieme a tutte le Amministrazioni comunali del territorio coinvolto, senza distinzioni politiche, per far sentire la voce della nostra comunità che chiedeva di mantenere una guida pastorale dedicata, ma non abbiamo ricevuto riscontro. Sono molto rammaricato che la nostra posizione non sia stata adeguatamente sostenuta né dalla politica sovra comunale, né dall’Amministrazione regionale, rimaste immobili, nonostante le sollecitazioni di alcuni consiglieri regionali di riferimento del territorio. Credo che l’appoggio all’appello dei nostri Comuni non sarebbe stato interpretato come un’ingerenza, ma come l’espressione di attenzione e vicinanza. Invece, ancora una volta nella nostra storia, le aree interne sono lasciate indietro. La nostra comunità, sebbene sia meno numerosa di quella della costa, ha lo stesso diritto di essere ascoltata e rispettata, tanto più in considerazione del fatto che vive in un territorio dove i collegamenti, le infrastrutture e i servizi sono più carenti. In questo Urbino ha un ruolo cruciale, perché oltre a essere capoluogo di provincia è il riferimento dell’entroterra. Scardinare l’autonomia della nostra Arcidiocesi significa rendere l’istituzione religiosa ancora più lontana dalla vita dei cittadini: un’unica figura episcopale, infatti, non potrà coprire un territorio tanto vasto e di conseguenza le aree interne rimarranno isolate".