Sisma, vigili del fuoco in 250 case Sopralluoghi ovunque per le crepe

Atteso per martedì un resoconto dettagliato delle criticità più evidenti che meritano interventi urgenti

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Il terremoto – ieri sera, ore 21,41, altra scossa di magnitudo 3.9, con epicentro a 25 km da Fano – ha mandato anche molte persone in ospedale. Per la paura. Sono oltre 50 i marchigiani per i quali è stato necessario il ricovero. Le cause sono malori, attacchi di panico oppure per cadute accidentali dovute alla scossa tellurica. Il bollettino è stato fornito dal Gores, Gruppo operativo regionale emergenze sanitarie, e in particolare dal coordinatore e referente sanitario regionale Mario Caroli. "Dopo il sisma, a livello regionale, gli accessi in pronto soccorso li abbiamo registrati generalmente per traumi minori, gente che scappava per la paura. I cittadini si sono recati all’ospedale di Pesaro, 20 in totale, mentre dieci sono stati gli accessi a Fano – spiega Caroli -. Per quanto riguarda la provincia di Ancona, invece, 18 sono stati gli accessi negli ospedali del capoluogo dorico, tre quelli all’ospedale di Senigallia e uno invece a Jesi". Come rimarcato da Mario Caroli, le persone presentavano "patologie o traumi minori, attacchi di panico o malori". D’altronde la paura del terremoto è sempre presente e, soprattutto ad Ancona, si è riproposta impetuosa dopo il sisma del 1972, cinquant’anni fa e poi nel 1997 a Colfiorito e in buona parte del territorio marchigiano.

Intanto alla riunione quotidiana della centrale operativa di Pesaro presieduta dal prefetto è valutato il numero di interventi dei vigili del fuoco, oltre 250, per evidenziare nelle abitazioni e negli edifici pubblici crepe e lesioni delle murature. Entro martedì prossimo si dovranno raccogliere tutti i nominativi dei proprietari di immobili dove è stato riscontrato un problema di tenuta e di compromissione della struttura. Verrà inviata alla Regione e di qui e al ministero degli Interni per le necessarie verifiche.

Il sindaco Matteo Ricci, dopo aver parlato di 20 milioni di danni, è in attesa di un dossier accurato dall’ufficio tecnico sui tanti palazzi pubblici danneggiati a partire dalla sede del Municipio dove i marmi presentano crepe mai viste prima, oppure a Palazzo Gradari ma anche ai Musei Civici o al teatro, già con dei guai di stabilità precedenti per un improvviso cedimento del fabbricato a sinistra dell’ingresso.

Si vedrà nel dettaglio la prossima settimana come mettere in campo le risorse per procedere con la sistemazione delle crepe

ro.da.