Soppressione Arcidiocesi di Urbino, il consigliere Rossi non ci sta

"Raccoglierò le firme di tutti i colleghi in Regione per dire no a questa scelta romana, il popolo di Dio si potrebbe stancare"

Sulla vicenda della paventata decisione di non nominare un nuovo Vescovo nell’Arcidiocesi di Urbino, interviene anche il consigliere regionale Giacomo Rossi. "In tanti, credenti e laici - dice Rossi - hanno più volte ribadito le ragioni contro la paventata decisione di non rinominare e quindi togliere di fatto l’arcivescovo ad Urbino. Non sto qui a ribadirle. Io sostengo che sarebbe l’ennesima decisione che umilia la storia ed il presente del nostro entroterra e non può essere vista solo come un fattore pastorale o legato alla zona Urbinate ma a tutto l’entroterra in generale".

"Questa entità territoriale, culturale e storica che è l’entroterra marchigiano - continua Rossi - oltre che dei servizi (che come Regione Marche stiamo cercando di ripristinare) e della necessità di una piena valorizzazione delle proprie risorse (questione mai affrontata e che necessita un processo legislativo importante), ha bisogno di mantenere la propria identità e quindi, come nel caso specifico, anche un’Arcidiocesi vera che abbia a capo un vescovo che come sappiamo ha anche funzione ed autorità sociale".

"Sia i poteri politici centrali che religiosi romani- conclude il consigliere regionale - non diano troppo per scontato che staremo ancora fermi e buoni perché la pazienza, terminò anche a nostro Signore nel tempio. Personalmente dopo il Consiglio comunale di Urbino che si terrà lunedì, predisporrò una mozione da far firmare a tutti i gruppi consiliari in Consiglio Regionale affinché anche la voce della Regione a difesa dell’Arcidiocesi di Urbino si senta e si senta forte. Dobbiamo in tutti i modi fermare questo oltraggio che può avere ripercussioni sociali e non solo nel Popolo di Dio".

am.pi.