Stadi e palazzetti, l’incognita degli abbonati

Vuelle spiazzata, il presidente Costa: "Io non credo che chi è senza dose entri". Vis e Fano nell’incertezza: ridaranno i soldi indietro?

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E adesso come la mettiamo con le persone non vaccinate che ad inizio stagione avevano deciso di acquistare l’abbonamento per seguire le loro squadre del cuore? Sì, perchè dal 6 dicembre l’introduzione del Super Green Pass, che può avere solo chi è vaccinato o guarito dal Covid, sbarra le porte di stadi e palasport a chi non lo è: fino al 15 gennaio non sarà più possibile utilizzare il tampone negativo per avere il documento verde temporaneo che serviva per accedere agli eventi sportivi.

La Vuelle è spiazzata, come tutte le altre società che avevano venduto il loro prodotto contando su delle condizioni che oggi non sono più valide, almeno per tutto il periodo natalizio. Per quanto riguarda il basket, si salva per un soffio la partita di domenica 5 dicembre che la Carpegna Prosciutto disputerà contro Varese e nella quale debutterà anche il nuovo americano appena acquistato, Doron Lamb. Una partita cruciale per la lotta salvezza in cui la squadra avrà bisogno di tutto il sostegno possibile da parte dei suoi tifosi. Sapere quanti di loro, abbonati, non sono vaccinati, è impossibile per la privacy; questo, casomai, lo potrà scoprire lo strumento che legge i green pass alle porte, se qualcuno non in regola dovesse presentarsi.

"Noi dobbiamo seguire la normativa - dice il presidente della Vuelle, Ario Costa - quindi gli addetti alla sicurezza della Vitrifrigo Arena controlleranno come sempre il Green Pass con l’apposito strumento, perciò chi non è in regola non potrà entrare. Ma io non credo che chi non è vaccinato si presenterà, non avrebbe senso".

Le partite casalinghe comprese nel periodo vietato ai non vaccinati sono due: domenica 19 dicembre contro Reggio Emilia e domenica 2 gennaio contro l’Armani Milano, una delle sfide più attese della stagione che cade, oltretutto, durante le feste quando le famiglie sono riunite ed è bello andare tutti insieme al palas. "E’ un danno per tutti, in ogni caso - considera il massimo dirigente della Vuelle -: per quei tifosi che eventualmente rimarranno fuori perché le regole sono cambiate, ma anche per la società perché questo cambiamento scoraggerà anche i non vaccinati che, avendo scelto di non abbonarsi, non potranno nemmeno andare al botteghino a comprare il biglietto. L’anno scorso i palasport erano vuoti perché era vietato entrare, ma quest’anno le cose non vanno meglio: le capienze ridotte e la paura del Covid avevano già messo dei paletti. Noi abbiamo registrato il minimo storico di abbonati, un migliaio, e non credo sia dovuto solo al fatto che la squadra non era convincente".

Una buona notizia, in tutto questo, c’è: se anche le Marche dovessero finire in zona gialla o arancione, chi è in possesso del Super Green Pass potrà comunque continuare a frequentare palasport e stadi con le capienze attuali: 60% al chiuso e 75% all’aperto.

Situazione di massima incertezza anche nel calcio. Sia nel caso della Vis Pesaro che del Fano, infatti, la vendita degli abbonamenti non era condizionata alla discriminante tampone-vaccino, per il semplice fatto che la distinzione non esisteva. Cosa faranno i due club ora? Gli abbonati non vaccinati riavranno i soldi indietro? Domande a cui, al momento, non ci sono risposte e che le rispettive società provvederanno a soddisfare a breve.

Elisabetta Ferri