Lo stupratore Marcelli interrogato dal giudice: "Portatemi a Pesaro, ho paura"

Teme di venir picchiato per gli stupri. E poi ha ammesso: "Fuggendo ho fatto la fesseria più grande"

Pesaro,l 14 dicembre 2023 – Federico Marcelli ha paura. Non vuol rimanere nel carcere di Perugia: "Mandatemi a Pesaro, vi prego. Lì c’è una sezione speciale per chi è stato condannato per violenza sulle donne. Qui a Perugia non c’è separazione dei reparti e potrebbero ammazzarmi". Sono le parole che ha detto ieri al gip di Perugia che lo stava interrogando per la convalida dell’arresto dovuto alla scoperta di una piantagione di marijuana nella casa dove si nascondeva, intorno a Gualdo Tadino. Dice il suo avvocato, Vincenzo Bochicchio del foro di Perugia: "Il mio assistito ha rigettato l’accusa di esser stato lui il coltivatore della serra. Non c’entra proprio, l’ha trovata lì, in casa, quando è arrivato in quel luogo. Aveva risposto ad un annuncio su Facebook di una donna che cercava un custode per i suoi 12 gatti dovendo assentarsi per un mese. Lui ha risposto e si è presentato in questa casa prendendo le chiavi dalla donna, la quale è partita il giorno dopo insieme alla figlia per tornare in Brasile. Così lui è rimasto lì per un mese comprando cibo e ciò che gli serviva. Ha rigettato l’accusa di essere il proprietario della serra e uno spacciatore".

Federico Marcelli. I coltelli e il machete, che si era portato dietro
Federico Marcelli. I coltelli e il machete, che si era portato dietro

Di fronte al gip comunque, Federico Marcelli ha ripetuto più volte di aver commesso l’errore, anzi "la fesseria più grossa della vita, ossia quella di fuggire dagli arresti domiciliari". Dice il suo avvocato: "Non ha spiegato perché l’abbia fatto né il giudice lo ha chiesto limitandosi ad interloquire sul reato per cui si procede a Perugia. Il pubblico ministero ha chiesto l’ordinanza di custodia in carcere mentre la difesa da me rappresentata ha chiesto di non convalidare l’arresto perché Marcelli non c’entra nulla con quella serra. Se l’è trovata lì dove lui era andato per accudire 12 gatti dietro pagamento. Allo stesso modo la donna non c’entra nulla con la sua latitanza perché è partita per il Brasile da un mese".

Da quanto si è appreso, il gip si è riservato di decidere sulla convalida dell’arresto e probabilmente oggi esprimerà la sua scelta. Non a caso, Federico Marcelli ha parlato della sua fuga dagli arresti domiciliari come della sua "più grande fesseria della vita" perché sapeva che rimanere agli arresti in casa mantenendo una buona condotta avrebbe comportato dei benefici tali da farlo uscire per andare al lavoro. Una pianificazione delle mosse future permesse ovviamente dalla legge che Marcelli aveva messo a punto col suo avvocato Paolo Di Loreto di Pesaro appena due ore prima della fuga. Mentendo anche al suo legale di fiducia che, dal momento della fuga, ha rinunciato immediatamente all’incarico.