
La commissione parlamentare ecomafie ha presentato la relazione sul caso della discarica. Il vicepresidente Borrelli: "La compravendita dei terreni per me rimane una vicenda incredibile".
"Ci sono stati sindaci che nella vicenda della discarica di Riceci hanno dimostrato di essere come Don Abbondio. Altri invece hanno avuto la schiena dritta". È stata l’osservazione del deputato di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, vice-presidente della commissione ecomafie, a margine della presentazione, ieri in Prefettura, della relazione conclusiva della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Ieri la relazione è stata presentata alle autorità tra cui il Prefetto Emanuela Saveria Greco e poi verrà portata anche alla Camera e al Senato. Erano presenti il presidente della commissione Jacopo Morrone (Lega) e i due relatori, Rachele Silvestri (Fdi) per la maggioranza e Francesco Emilio Borrelli per la minoranza. "Mi auguro che il Prefetto, ma anche altri organismi, mandino questa relazione alla Procura e alla Corte dei Conti – ha osservato Borrelli, almeno io, a livello personale lo farò. Sarà il Prefetto a valutare, io ho fatto un invito. Ritengo che in questa relazione ci siano tutti gli elementi affinché la Procura e la Corte dei Conti possano fare altri approfondimenti".
Si potrebbero profilare possibili responsabilità penali e in sede contabile, quindi, in una vicenda dai contorni ‘opachi’. E le responsabilità politiche non mancano. È proprio a quelle a cui Borrelli pensa quando delinea la differenza tra ‘sindaci Don Abbondio’ e ‘sindaci con la schiena dritta’. Abbiamo chiesto a chi si riferisca, in particolare, ma ha preferito non fare nomi rimandando alla lettura delle 235 pagine della relazione pubblicata sul sito istituzionale.
"Non faccio riferimenti particolari – ha commentato Borrelli – perché nella relazione ci sono scritte molto chiaramente le cose e si potrà capire chi ha avuto la schiena dritta e chi ha smentito anche sé stesso e in questa vicenda ha fatto una doppia capriola. A Napoli si dice ‘pacco, doppio pacco e contro paccotto’: mi riferisco a chi prima ha proposto la discarica, poi è venuto a difenderla in commissione e poi ha fatto la campagna elettorale dicendo di essere contro la discarica". Tra le criticità delineate nella relazione c’è la vicenda della partnership tra Marche Multiservizi e la società sammarinese Aurora. "E’ una vicenda che, volendo essere buoni, si può definire opaca – continua Borrelli –, anche per quanto riguarda la compravendita dei terreni. Ovviamente la relazione si limita a raccontare quello che abbiamo verificato con tante audizioni e anche con tante contraddizioni da parte di alcuni dei protagonisti. La compravendita dei terreni per me rimane una vicenda incredibile. E’ partita ancora prima che partisse il bando. Della società di San Marino non siamo riusciti ad avere ancora le carte, il responsabile è un ultraottantenne che è l’unico che non si è mai fatto ascoltare (in commissione ndr.), mi sembra anomalo che possa gestire una società, perché non si riesce a spostare". Borrelli, prima di entrare a Palazzo Ducale, si è confrontato anche coi referenti dei comitati contro la realizzazione dell’impianto della Fox Petroli, alla Tombaccia raccogliendo un dossier che poi è stato consegnato alla commissione ecomafie.