ELISABETTA FERRI
Cronaca

Tezenis, Ramagli: "Playoff ancora in gioco, occasione sprecata contro Vigevano"

Ramagli riflette sulla sconfitta contro Vigevano e le sfide future per i playoff. Esposito e Penna assenze pesanti.

Alessandro Ramagli, coach della Tezenis Verona, durante un time-out

Alessandro Ramagli, coach della Tezenis Verona, durante un time-out

Ramagli, lo sa che la conferenza seguita alla sconfitta di Vigevano ha fatto scalpore? "Ma avevo ragione: se avessimo vinto, la sconfitta della Fortitudo di mercoledì sera ci avrebbe consegnato i playoff matematici che invece dovremo giocarci negli ultimi 40’ contro Pesaro. Ho avuto la sensazione dell’occasione sprecata".

Che momento è per la Tezenis? "Stiamo attraversando un periodo complicato perché Ethan Esposito, passato a Varese, aveva un valore importante per la quadra e ora abbiamo Penna, uno dei due play, infortunato. Nonostante questo la squadra non aveva mai mollato, invece a Vigevano ha abbassato il livello di attenzione, ecco perché mi sono arrabbiato così tanto".

Per la prima volta in Italia si giocheranno i play-in: che ne pensa? "Che i tornei con molte squadre, come la Nba o l’Eurolega, e in questo caso l’A2, devono mettere in gioco qualcos’altro, altrimenti si rischia che la stagione a un certo punto perda senso per troppi club, invece così tieni tutti sulla corda. A parte Udine promossa, Piacenza retrocessa e Orzinuovi già salva, tutte le altre non conoscono ancora la propria posizione o il proprio avversario".

La promozione diretta è andata alla squadra più forte? "Alla squadra con lunghezza del roster, bravura nell’aggiustarlo ed esperienza. Sono stati i più stabili nella continuità".

E’ vero che fare mercato in A2 è molto complicato? "Se hai la potenza economica di Udine vai a Trapani e prendi Pullazi. Voglio dire, se vuoi prendere qualcuno che sposta veramente servono i soldi".

Pesaro e Brindisi hanno sofferto molto pur venendo dalla serie superiore: perché? "Perché chi retrocede dalla serie A molto spesso si porta pochi contratti; capitò anche a noi di dover ricostruire daccapo attorno a Mattia Udom, così come Pesaro aveva solo Maretto, che poi è un 2004. In estate non ha lesinato risorse e ha preso giocatori di alto livello, ma non è così semplice al primo colpo allestire un gruppo che gioca per vincere la regular-season. Trieste è risalita subito, ma aveva confermato un bel nucleo dopo la retrocessione e allora riesci a fare una squadra competitiva. Ci vuole un po’ di gavetta per capire come affrontare l’A2, il che comporta qualche delusione".

Che ne pensa di Ahmad? "E’ uno dei tre Usa più impattanti insieme a Hickey di Udine e McGee di Cantù. Ma anche uno così ha bisogno di un po’ di tempo per prendere le misure al campionato e creare la giusta chimica con i compagni, ora si vede che è integrato rispetto all’inizio".

Ma in A2 contano più gli stranieri o gli italiani? "L’efficienza degli italiani è decisiva in questo campionato: Udine ha due Usa fortissimi ma il gruppo italiano è consistente".

Bucarelli ha detto che deprimersi adesso non ha senso. "E ha ragione. Perché dall’interno lui li vede i valori tecnici che ci sono in squadra e indebolirsi con la frustrazione adesso è poco intelligente".

Elisabetta Ferri