"Servono 3500 euro per il pacco": tentano truffa a un’anziana, la donna si salva grazie alla sorella

Il drammatico racconto della figlia della vittima: "L’hanno come ipnotizzata, inventandole la scusa del nipote malato, che non poteva fare il ritiro alle Poste. A una mia conoscente hanno ripulito la casa"

La tentata truffa è avvenuta nella zona di Pantano, qui una delle vie

La tentata truffa è avvenuta nella zona di Pantano, qui una delle vie

Pesaro, 20 dicembre 2023 – “Hanno tentato di truffare mia mamma: le hanno chiesto di ritirare un pacco alle poste da 3.500 euro, cercando di convincerla al telefono, camuffando la voce e spacciandosi per il nipote “malato“". A bussare in redazione dopo essere stata in Questura è una pesarese, figlia della vittima della tentata truffa. Se fosse andato a segno, il pacco sarebbe stato tutt’altro che natalizio. "E’ finita bene, per fortuna solo perché al momento della truffa mia madre in casa non era sola, ma con mia zia la quale si è insospettita e le ha impedito di continuare a parlare al telefono, l’ha spronata a cercarmi evitando che i malintenzionati arrivassero a sottrarle quello che aveva in casa – racconta la pesarese con la mamma residente a Pantano –. Quando mia mamma mi ha chiamato le ho detto: “spegni tutto, arrivo. Tuo nipote sta bene, è una truffa“. C’è da dire che sono molto convincenti. Un’amica della mia mamma c’è passata: sono intervenuti i carabinieri dopo che è stata derubata dei soldi custoditi in casa e perfino degli ori. Sono esperienze che minano l’autonomia e la serenità: un’altra signora del condominio vicino al mio , dopo che le è successo, ci sono voluti sei mesi prima che si rasserenasse. Insomma vorrei mettere in guardia più persone possibile sui rischi, attraverso la nostra brutta esperienza".

Il racconto è di quelli che, anche sotto le feste, suonano, purtroppo, familiari alle forze dell’ordine: i ladri puntano a farsi la tredicesima sapendo di trovare terreno fertile tra gli anziani disponibili e sensibili con il prossimo. "La prima difesa è stare attenti - dice la pesarese che si è rivolta al ’Carlino’ - perché questi truffatori sono abilissimi. Mi chiedo se siano anche in grado di ipnotizzare le loro vittime perché credo sia successo con mia mamma, la quale, a distanza di 48 ore dall’accaduto, continua a ripetere di essersi sentita come se ad agire fosse stata un’altra persona e non lei".

Ma cosa è successo? "Mia mamma ha 85 anni ed è di Pantano: due giorni fa ha ricevuto una telefonata sul fisso di casa. Una voce maschile che si è spacciata per Francesco, mio figlio, le dice che per via della febbre alta non potrà ritirare alle poste un pacco. Chiede alla “nonna“, quindi, di fargli il favore pagando i 3.500 euro necessari al ritiro. Mia madre chiede al tipo se io sono al corrente e la voce la rassicura: “Certo, sa tutto, solo che ha finito tutti i soldi e se si presenta alle Poste l’arrestano. Quindi nonna, tu sei l’unica che può farmi questo favore". Il dialogo è surreale. "A mente fredda sì – dice la pesarese –:, ma sono stati convincenti: mia mamma ha dato al truffatore anche il numero del proprio cellulare. I poliziotti mi hanno spiegato che mia mamma è stata agganciata con la scusa del nipote malato. Lei s’è agitata. Oltre le domande al telefono fisso hanno preso a chiamare anche il cellulare. Se non ci fosse stata mia zia racconteremmo un altro finale".

s.v.r.