Truffa delle slot machine, sequestrato oltre un milione: arrestati tre pesaresi

In carcere Danilo Madonna, 36 anni di Tavullia, altri due ai domiciliari. Avevano creato un laboratorio informatico con cui si aggiudicavano le vincite delle macchinette

Slot machine

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Pesaro, 7 giugno 2023 – Non avrebbero smesso di incassare quelle vincite illecite alle slot machine neppure dopo essere stati indagati, finiti al centro delle cronache e dei servizi delle Iene, spogliati dei loro pc, telefonini e di tutta la rete di computer con cui avevano messo in atto un ingegnoso piano di truffa informatica per indovinare la combinazione vincente e aggiudicarsi il premio delle macchinette.

Così gli inquirenti sono passati alle maniere forti e ieri gli uomini della Guardia di Finanza di Pesaro, in collaborazione con personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Direzione Giochi, hanno eseguito tre ordini di arresto spiccati dal Gip di Ancona, su richiesta della direzione distrettuale della procura della Repubblica dorica.

In carcere è finito Danilo Madonna, 36 anni, di Tavullia. È lui che venne inseguito e incastrato dalle Iene con video e dichiarazioni che provavano la sua attività illecita. I suoi due presunti complici, anche loro pesaresi, sono stati messi ai domiciliari.

Non solo. Le Fiamme gialle hanno dato allo stesso tempo esecuzione al decreto di sequestro preventivo su beni immobili, mobili registrati, conti correnti e conti gioco per un valore totale di circa 1,2 milioni di euro. Perquisiti quattro diversi domicili, nel territorio pesarese, risultati nella disponibilità degli indagati, al fine di individuare ulteriori e circostanziati elementi a sostegno delle ipotesi investigative a carico degli indagati.

A parere del Giudice, “va valorizzata – si legge nell’ordinanza - la continuità e la sistematicità delle illecite condotte realizzate, tutt’ora in corso, che né la risonanza pubblica dei fatti, seguita dalla diffusione dei servizi telematici, né la conoscenza del procedimento penale aperto, né i sequestri operati nell’ambito di quest’ultimo, hanno indotto i responsabili a cessare”.

Pertanto, sussistendo un “rilevantissimo pericolo di reiterazione delle medesime condotte” e ricorrendone i presupposti, sono state richieste ed ottenute le misure cautelari personali e reali nei confronti degli indagati, che oggi sono state eseguite”. La complessa ed articolata attività di indagine, denominata “Easy slot”, trae origine da autonoma attività investigativa che, nel mese di febbraio 2022, aveva consentito di individuare, in un’abitazione di Tavullia, un vero e proprio laboratorio informatico dal quale Madonna controllava le vincite delle slot machine in tutta Italia, attraverso password illecitamente acquisite. Il 36enne, attraverso quelle password, accedeva al portale delle più importanti società concessionarie che forniscono macchinette da gioco ai vari locali dislocati in molte parti del territorio nazionale e, riuscendo a conoscere il “fine ciclo” dei vari apparecchi (cioè il momento in cui ci sarebbe stata una vincita), direttamente o ad opera di altri soggetti alle “sue dipendenze”, si recava sul posto ed utilizzava le slot machine come veri e propri bancomat, determinando come conseguenza immediata, l’impossibilità da parte di altri soggetti di ottenere anche la più piccola vincita in denaro. Nel proprio domicilio, in soffitta, erano stati individuati oltre 40 personal computer tra pc portatili e fissi, tutti connessi alla rete, da ciascuno dei quali venivano controllate le slot machine collocate in diverse Regioni d’Italia. Tutto il materiale, opportunamente catalogato e cautelato, con l’ausilio di consulente tecnico informatico, era stato sottoposto a sequestro, unitamente agli smartphone in uso all’uomo, anch’essi utilizzati per la perpetrazione delle attività illecite. La prosecuzione delle attività investigative, condotte attraverso la minuziosa disamina di tutto il materiale informatico estrapolato e mirati accertamenti bancari e patrimoniali, ha consentito di delineare il ruolo di un’associazione a delinquere volta alla commissione di una pluralità indeterminata di delitti, sia d’abusivo accesso a sistemi informatici, sia di frode informatica, sia di autoriciclaggio, anche avvalendosi di soggetti al di fuori della Regione, e di acquisire ulteriori riscontri sulle tre persone individuate.