Pesaro, spuntano altri truffati da mister scroccone. "Boccalini? Ci deve 130mila euro"

Ha ristrutturato una casa intera a Cattolica senza pagare un soldo. Raffica di segnalazioni dai creditori

Andrea Albanese, una delle vittime di Boccalini

Andrea Albanese, una delle vittime di Boccalini

Pesaro, 24 aprile 2018 - «Pronto, è il Resto del Carlino? Sono uno dei tanti che deve essere pagato da Augusto Boccalini. Vi racconto la mia storia». Andrea Albanese, artigiano del ferro con la bottega nel porto di Cattolica, dice perché ha incontrato Boccalini, il re del «pagherò». «Tre o quattro anni fa viene da me questo signore accompagnato dal padrone di casa e mi dice che intende ristrutturare la casa dove andrà ad abitare perché la acquisterà per 750 mila euro».

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«A me fa realizzare tutti lavori in acciaio inox compresa la recinzione per circa 6 mila euro. Ma poi ovviamente chiama il muratore per far buttar giù muri, e poi il marmista, e poi l’idraulico per far rifare tre baggni, il parquettista, il cartongessista, il vivaista, l’elettricista, l’imbianchino, il piastrellista, il vetraio, la ferramenta, le vernici, la ditta del sistema d’allarme. Chiama tutti per fare 130 mila euro di lavori su una casa di via Verdi che non era la sua. Poi non ci paga, scompare. Veniamo a sapere che nel frattempo era diventato anche amministratore della palazzina di 4 appartamenti dove avevamo fatto i lavori. Si fa consegnare i soldi dagli inquilini per la verniciatura esterna e non paga nemmeno l’imbianchino. Scompriamo poi che aveva soggiornato senza pagare in hotel di Cattolica portandoci pure sei egiziani perché si era spacciato per grande imprenditore che aveva vinto appalti in Egitto per centri turistici.

Scopriamo che è poi fuggito di notte dall’hotel Lungomare di Cattolica. La titolare ricorda: «Saranno stati 3 o 4 anni fa. Si era presentato come un imprenditore che stava ristrutturando casa e qui è rimasto per circa un mese e mezzo mangiando e bevendo. Poi è fuggito di notte abbandonando un tablet, la valigia, vestiti e bicchieri. L’abbiamo cercato ma inutilmente. Non l’abbiamo denunciato perché non ha niente». Gli artigiani di Cattolica hanno presentato denuncia contro Boccalini ma non si aspettano niente: «E dire che era stato presentato al padrone di casa da un avvocato che garantiva per lui la serietà. Noi abbiamo denunciato anche il padrone della casa dove abbiamo fatto tutti quei lavori senza esser stati pagati».

Ieri sera ci ha telefonato Augusto Boccalini: «La chiamo dall’attico dove vivo. Che c’entro io con quella casa di Cattolica dove non ho mai abitato? Mi deve pagare il proprietario perché ho gestito il cantiere per sei mesi al posto suo. Era una casa pessima che l’ho risollevata. E vero che non ho pagato nessuno ed ero stato io a chiamarli ma siccome la casa non è la mia ed era ipotecata per 400 mila euro, io non pago quello che non è mio». Poi Boccalini dice: «E anche gli alberghi dove sono andato non ho potuto pagare perché non mi hanno pagato a mia volta. Anzi, all’hotel Lungomare devo tornare a prendere la mia roba che ho lasciato lì. Però vorrei dire a tutti questi che hanno diritto ai soldi che prima o poi salderò i conti. E anche i due attici che ho opzionato da Rossi in Largo Ascoli Piceno versando quasi 20 mila euro e non 6 come dicono, li voglio comprare per la cifra pattuita. Mi chiedo però come funziona il gioco: mettete sul giornale tutti quelli che non pagano? Perché allora vi potrei dare un elenco anch’io».

ro.da.