Ubriaca dopo lo schianto: "Bevevo per il dolore"

Una cameriera 24enne aveva 1,6 di alcol in corpo, lei si discolpa: "Perdevo sangue dal naso, la vodka l’ho usata come analgesico"

Di sicuro, c’è che aveva bevuto. Quattro bicchieri colmi di vodka. Ma è sul quando lo ha fatto, prima o dopo l’incidente, il nodo della vicenda, quello che dovrà sciogliere il processo e da cui dipenderà la sua condanna o assoluzione. Sul banco degli imputati, accusata di guida in stato di ebbrezza, è finita una 24enne pesarese, di professione cameriera. Dopo essere andata a sbattere con la sua auto, aveva detto di aver bevuto la vodka per non sentire il dolore della botta al naso dal momento che a casa non aveva gli antidolorifici. Ma le forze dell’ordine avevano messo a verbale che si era messa al volante ubriaca.

Ieri, nuova udienza del giudizio, alcuni testimoni hanno invece confermato la versione dell’imputata, che è difesa dagli avvocati Gianluca Sanchini, penalista del foro di Urbino, e Giacomo Carletti. Tutto succede una sera, al termine del turno di lavoro della ragazza. La sua abitazione dista 500 metri dal ristorante in cui lavora. Lei sale nella sua macchina, ma in una brutta curva, perde il controllo e va a sbattere contro un’auto e una moto parcheggiate.

Nell’impatto, la 24enne sbatte il naso sul volante. Le esce il sangue. Il proprietario della due ruote esce di casa a prestare soccorso e chiama i vigili del fuoco perché la macchina, elettrica, della donna, emana un odore forte. Arrivano 118 e polizia. Lei intanto torna a casa. Il dolore del trauma al naso è forte e, come sostiene, non aveva anti dolorifici e quindi, per lenire il male, beve 4 bicchieri di vodka. Nella sua abitazione, poco dopo, si presentano anche i sanitari dell’ambulanza e gli agenti. E proprio i sanitari hanno detto ieri di aver trovato quella bottiglia sul tavolo e che la donna gli aveva riferito di aver appena bevuto. Era astemia, ma in mancanza di farmaci contro il dolore, aveva deciso di ricorrere all’alcol. Le fanno il test e risulta avere 1,60 circa di tasso alcolemico in corpo e scatta il rinvio a giudizio. Alla prossima udienza, la parola passa all’imputata.