Uccise un gatto, insultano omonimo

Antonio Tiberi di Macerata Feltria preso di mira perché con lo stesso nome di un ciclista che sparò al micio

Uccise un gatto, insultano omonimo

Uccise un gatto, insultano omonimo

Giovanni Trapattoni ripeteva un noto proverbio: "Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco", cioè non dire cose di cui non sei certo. Ed in questo caso il gatto c’entra, perché, poverino, è la vittima. Il responsabile in questo caso, come hanno riportato le cronache italiane è il noto ciclista 21enne di San Marino Antonio Tiberi, condannato a 4000 euro di multa per aver sparato con la carabina (e ucciso) un gatto. Ma Antonio Tiberi non è l’unico a portare questo nome e il web e i social, si sa, a volte giocano brutti scherzi. E in questo caso sono stati presi di mira i profili di un "Antonio Tiberi" sbagliato, anche lui noto sui social per le sue immersioni e le sue eccellenti prestazioni nelle Obstacle Course Race (gare su percorsi a ostacoli) ma di anni 43 e residente a Macerata Feltria, il quale non spara ai gatti, ma anzi li ama. "All’inizio ho ricevuto qualche messaggio dagli amici che scherzavano sul fatto dell’omonimia - racconta il Tiberi che non ha sparato- alcuni animalisti hanno iniziato a bersagliarmi con messaggi molto pesanti augurandomi cose molto brutte. Sono dovuto intervenire scrivendo, segnalando e bloccando, ma la gente ha continuato a pubblicare insulti senza accorgersi che non ero io la persona in questione! Sarebbe bastato guardare la foto del profilo per capire che ho parecchi anni in più del mio omonimo! Questi alcuni degli insulti ricevuti: "Complimenti per la tua genialata!". "Spero che squadra e sponsor ti facciano causa...". "Devi andare a ramazzare le strade inutile imbecille". "Uomo di m….". Per fortuna qualcuno è dubbioso: "Ma non è lui quello che ha ucciso il gatto!". E qualcuno solleva perplessità: "State facendo un grave errore, state sbagliando persona". Per il resto: "Brutto stronzo vai a lavorare". "In galera, mostro!". "Spero che te svegli freddo". "Grandissimo co... magari te lo fanno a te un pallino in testa". Senza considerare l’associazione di protezione animali di San Marino… Anche una giornalista milanese attiva tra le associazioni animaliste è caduta in errore". Alcuni avvocati hanno suggerito ad Antonio di passare alle vie legali e di chiedere i danni: "Non mi interessa avere risarcimenti, è evidente che si è trattato di un errore di persona, la cosa triste è vedere come la gente non aspetti altro che una scusa per sfogare il suo odio e che per un fatto, seppur deplorevole, arrivi addirittura ad augurare la morte di una persona. Chi ha sparato al gatto ha sbagliato, ma anche queste persone hanno "sparato" contro uno che non c’entrava nulla". Amedeo Pisciolini