Uno scalo d’alaggio all’ex go kart "Pronto a portarci i miei catamarani"

Teodosio Auspici, titolare della società "Icm" interviene nel dibattito: "Si risoverebbero tutti i problemi. I terreni appartengono già al Comune, per i vari basta semplicemente fare una piazzola per l’autogrù".

Uno scalo d’alaggio all’ex go kart  "Pronto a portarci i miei catamarani"

Uno scalo d’alaggio all’ex go kart "Pronto a portarci i miei catamarani"

di Maurizio Gennari

"Io per l’inizio del prossimo anno devo varare due catamarani, uno di 17 e un altro di 15 metri, e sapete dove li varerò? Al molo del Papa e cioè nell’area dei go-kart", dice Teodosio Auspici, titolare della società "Icm" che oltre a costruire scafi è anche un terzista importante del gruppo Ferretti, vale a dire la Pershing. Aupici poi continua: "Abbiamo già fatto delle simulazioni ed ho anche parlato con ’Sorcinelli autogru’: mi hanno risposto che non ci sarà nessun problema perché il catamarano verrà depositato a circa 40 metri dalla riva. Questa soluzione io la chiedo da anni perché facendo un secondo molo con uno scalo d’alaggio si risolverebbero un po’ tutti i problemi".

Risolti i problemi della sua azienda, ma la Wider sempre laggiù resta...

"Lasciamo stare questa cosa che è un vero obbrobrio. Se penso che a Pesaro il Fai ha fatto visitare il cantiere navale, mi viene male perché da noi sta nascendo un mostro, ma per fortuna la gente se ne sta accorgendo. Quel cubo non doveva proprio nascere lì...".

Ma torniamo al molo del Papa...

"Lì va detta una cosa e cioè che tutti i terreni sono di proprietà comunale perché vennero acquistati dal demanio militare durante la giunta Carnaroli per 350 milioni di vecchie lire. Quindi basta fare una piazzola per l’autogrù ed i vari si fanno. Perché il punto non è tanto il problema degli yacht che passano in viale Adriatico, come dice il presidente degli albergatori, perché comunque saranno pochi. Il punto è che quella dell’area dei go-kart è la soluzione migliore".

Si scende dal ponte e davanti c’è il mare?

"Sicuramente, e c’è anche un progetto già stilato per correggere la curva per cui si arriva facilmente davanti al molo dopo aver superato il ponte".

Ma dal Comune dicono che ci vogliono i pemessi della Regione per modificare l’asse della strada. Secondo lei non è vero?

"Non credo che ci vogliano i permessi della Regione per modificare una strada. Potrebbe esserci un vincolo paesaggistico, ma stiamo parlando di una cosa superabile. Secondo me stanno forzando la situazione. Il permesso della Regione ci vuole eventualmente per un secondo molo e relativo scalo d’alaggio".

Se ha ragione il Comune su questo capitolo sarà dificile che lei potrà varare i suoi catamarani. O no?

"Non credo proprio. Devo solamente chiedere il permesso al Comune e quindi rendere noto il varo alla Capitaneria di Porto. Poi il catamarono lo portiamo al porto turistico".

Ma è vero che la Pershing, visto che lei lavora per il gruppo Ferretti, non vara a Fano yacht grandi?

"Vero. L’ultimo lo hanno portato a Pesaro: un trenta metri che altrimenti avrebbe toccato il fondale pur non avendo un grande pescaggio. E da fanese dico che Pesaro, che era venti anni indietro rispetto Fano, ora sta camminando davanti".

Lei è contro la scelta di costruire il capannone della Wider in quella zona. Ma dove l’avrebbe fatto costruire?

"L’idea era quella dell’ex zuccherificio e già c’era una trattativa in corso mettendo assieme anche alcuni cantieri. Vicino al ponte e con uno scalo ai go-kart si sarebbe potuto risolvere il problema evitando la costruzione di quel mostro deciso in quattro e quattr’otto durante le feste di Natale. Lì andavano fatti servizi per il porto turistico, non cubi".