Vaccini, i politici-tifosi e la guerra dei dati Ecco le classifiche in chiaroscuro delle Marche

Siamo settimi per numero di persone che hanno fatto entrambe le dosi in rapporto alla popolazione. Ultimi invece per la prima dose

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"Siamo i migliori". "Eh no, siete i peggiori". La politica regionale parla della campagna vaccinale con la stessa obiettività con cui i tifosi, quelli accecati, commentano le partite di calcio al bar. Ogni giorno, dunque, i social sono riempiti da tabelle che secondo il centrosinistra dimostrano inconfutabilmente il flop della giunta Acquaroli, e da altre tabelle che a detta del centrodestra certificano senza ombra di dubbio l’esatto contrario.

Tutto ciò è possibile perché la situazione è molto fluida, variabile di settimana in settimana e soprattutto basta saper scegliere la classifica giusta per trovare conferma al proprio teorema. Esempio: ieri è andata alla grande, nei profili Facebook dei rappresentanti del centrosinistra, una tabella della Fondazione Gimbe che piazza le Marche addirittura all’ultimo posto nella graduatoria basata sulla percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose del vaccino: solo il 4,7% contro il 7,8% del Molise che è primo e una media italiana del 6,2%.

Gli stessi che facevano girare questi numeri hanno ignorato la tabella che nel sito della Fondazione Gimbe sta immediatamente sotto: la percentuale della popolazione che ha fatto entrambe le dosi del vaccino, cioè che è immunizzata: ebbene, qui le Marche sono al settimo posto con un ottimo 6,3%, non troppo distanti dal 6,8% della provincia di Bolzano che è prima e ben al di sopra la media italiana che si attesta al 5,2%. Marche in buona posizione anche nella classifica degli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale: siamo sesti con il 36,6%.

Siamo invece scesi in sedicesima posizione nel rapporto tra le dosi somministrate e quelle consegnate, ovvero in quella graduatoria che l’assessore regionale Filippo Saltamartini ha finora sempre rinfacciato al centrosinistra e nella quale invece ora le Marche brillano di meno.

Ma fra una settimana può cambiare tutto, in un senso o nell’altro. Di certo c’è bisogno di efficienza e rapidità. Dei tifosi da bar invece facciamo volentieri a meno.

Roberto Fiaccarini