Pesaro, per la statua di Vangi artisti da tutta Italia e anche dall’estero

Lo scultore commosso dai tanti ammiratori

Giuliano Vangi e Giancarlo Selci, applauditi dai tanti partecipanti al grande evento

Giuliano Vangi e Giancarlo Selci, applauditi dai tanti partecipanti al grande evento

Pesaro 21 aprile 2018 - La mostra diffusa dello scultore Giuliano Vangi ha fatto oggi convergere a Pesaro personalità da mezza Italia e anche dall’estero. Prima tappa la statua realizzata dallo scultore per piazzetta Toschi Mosca (FOTO), davanti ai musei civici. Tra gli amici e ammiratori, il viceministro Riccardo Nencini. Pullman da Barberino del Mugello dove lo scultore è nato, da Pietrasanta dove Vangi ha il suo studio. Poi, tanti industriali ed anche artisti come Bruno Bruni arrivato dalla Germania e il pittore Oscar Piattella.

Il primo a prendere la parola è stata l’archistar Mario Botta arrivato da Lugano. L’architetto ha lodato la città e lo spazio ripreso di questa piazzetta, quindi, parlando della statua, ha posto l’accento sul bassorilievo della Muta di Raffaello: «Un capolavoro».

Quindi è stata la volta di Nencini che ha parlato di Firenze dove Vangi ha studiato e Barberino del Mugello dov’è nato. Un omaggio ad un’amicizia antica. Poi hanno preso la parola il presidente della Regione Luca Ceriscioli e il sindaco Matteo Ricci. Infine, gli interventi dei veri protagonisti.

Primo, Giuliano Vangi. Lo scultore ha voluto mettere in luce l’amore per il suo lavoro, per la sua famiglia e per i sui nipoti, sottolineando, guardandosi attorno, i tanti amici che ha. Poi, Giancarlo Selci l’industriale, l’uomo che ha creduto in questa mostra diffusa «perché senza di lui – come ha ricordato lo stesso Vangi – non si sarebbe potuto fare nulla». E Selci ha voluto sottolineare che questo suo impegno era legato alla figura di Anna Gasparucci, e cioè sua moglie, l’altra parte di quella mela che ha creato la Biesse. Una donna fra le prime a credere in Vangi, acquistando due sue lavori.

La giornata è poi proseguita alla galleria Ca’ Pesaro 2.0 dove erano esposti e bozzetti preparatori per concludersi alla Pescheria dove tre camion hanno scaricato le opere dell’artista per una esposizione che andrà avanti fino a giugno. Come contorno un concetto d’organo a Sant’Agostino e quindi un cocktail finale a palazzo Ratti, offerto dalla padrona di casa Silvana Ratti.