Violenze e abusi psicologici sulle ginnaste "Lo prometto: chi ha sbagliato pagherà"

Intervista a Gherardo Tecchi, fanese, presidente della Federazione nazionale, dopo la denuncia delle ex Farfalle azzurre

Gherardo Tecchi

Gherardo Tecchi

di Beatrice Terenzi

Gherardo Tecchi, presidente della Federazione Ginnastica d’Italia, racconta il caso delle Farfalle azzurre.

Presidente, cosa sta succedendo nel mondo della ginnastica?

"I fatti dolorosi di questi giorni ci fanno male ed è per questo che io e la Federazione siamo al lavoro, costantemente, per fare in modo che tutto ciò non avvenga più. Abbiamo una responsabilità che è quella di tramandare i valori, gli ideali, e la passione per uno sport, la ginnastica, che è patrimonio culturale comune a migliaia di italiani. É una missione che dobbiamo in primis alle nostre ragazze e ragazzi che si stanno impegnando a portare alti i valori del Paese ai Mondiali di Liverpool".

Si aspettava questa bufera?

"Sono arrabbiato, deluso, ferito. È venuto sicuramente meno il rapporto di fiducia con qualche professionista ed è per questo che l’atto di nomina del vicepresidente Peroni a Commissario straordinario del Centro di Desio è per me un atto necessario e dovuto per fare chiarezza e restituire fiducia. Lo posso promettere, qui, ora chi ha sbagliato pagherà".

Il suo è un ruolo molto delicato. Come si sta muovendo?

"Il ruolo di ogni presidente è sempre complicato, perché rappresenta e incarna i valori e lo spirito di squadra, di sacrificio e la professionalità di tutti i federati e, più in generale, di tutte le persone che rappresenta. E’ da questi valori che mi sto muovendo, trasmettendo fiducia, agendo in modo proattivo e ascoltando le nostre atlete e atleti, che per me sono il centro di tutto, e la cui salute e felicità è per me di importanza primaria".

Tra le atlete coinvolte ci sono ragazze del nostro territorio?

"Su questo mi sento, per rispetto delle persone coinvolte, di non commentare: c’è un’indagine in corso ed è giusto che chi è chiamato a indagare lo faccia al meglio. Come Federazione stiamo collaborando con il massimo della trasparenza con le autorità inquirenti, vogliamo che chi ha sbagliato paghi e che si arrivi presto a fare chiarezza su quanto accaduto".

Quante denunce ha vagliato, di che tipo erano e quali sono le più drammatiche?

"Su questo, mi soffermerei sul valore dell’anonimato e sulle azioni che la Federazione ha posto in essere per ascoltare le sue atlete e atleti, ben prima di tutto quanto sta accadendo oggi. A tal fine, abbiamo istituto già da gennaio un Safeguarding office, un centro di avanguardia nato per fornire ascolto psicologico e assistenza legale alle atlete, agli atleti e alle loro famiglie. Chi vive situazioni di disagio può segnarlarle in modo anonimo ed essere ascoltato. La Federazione inoltre sta istituendo un numero di telefono per ricevere le segnalazioni, sempre in totale anonimato".

Come commenta da presidente queste vicende?

"Più che come presidente le voglio commentare come padre di famiglia, come nonno, come tecnico e dirigente sportivo: mai avrei voluto che si verificasse tutto questo che stiamo vivendo. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato a cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Tutto ciò non può più accadere. Sono arrabbiato, deluso, amareggiato e vi posso assicurare che la federazione tutta sta già collaborando in modo aperto e trasparente con la Procura al fine di fare luce su quanto accaduto".

Cosa può fare la federazione per risolvere la situazione affinché non capiti più?

"La federazione è già al lavoro perché tutto ciò non capiti mai più. A partire da gennaio partirà un corso di formazione avanzato a tutti i nostri istruttori che unirà consulenza psicologica, tecnica ginnica e l’educazione al benessere del corpo. Abbiamo istituto come detto il Safeguarding office, un centro di avanguardia nato per fornire ascolto psicologico e assistenza legale alle nostre ragazze e ragazzi, e alle loro famiglie. Un organo composto da massime professionalità nel campo educativo, psicologico, comportamentale e della salute e che ci pone quale best practice a livello mondiale, essendo ancora poche le federazioni nazionali ad essersene dotate".

Conosce le atlete coinvolte?

"Come presidente passo gran parte del mio tempo ascoltando le persone che rendono viva la nostra Federazione. Non le conoscevo di persona, ma i loro bisogni e quello che hanno provato, sono per me e noi tutti importanti. A loro dico, con il cuore aperto, vi siamo vicini: quello che potete aver passato mi rattrista, mi amareggia, mi fa rabbia. Siamo tutti al lavoro perché non succeda mai più".

Queste vessazioni quanto possono condizionare tutto il movimento?

"Questi avvenimenti fanno male al movimento intero e a quelle migliaia di persone che alla federazione danno tutto. In questi momenti serve farsi forza e ripartire, partendo dalle persone e dal loro ascolto. Le persone sono il centro di tutto e il loro benessere è per me e noi tutti prioritario su tutto. La nostra federazione è un ente morale, fatta di professioniste e professionisti per bene: da questi valori condivisi ripartiremo, più forti di prima, mettendo la salute e il benessere di tutti al centro".

Quale può essere, partendo da questi episodi, il futuro della ginnastica nel mondo?

"Non porto con me la presunzione di parlare per il mondo intero, ma posso sottolineare con forza quanto di buono è stato fatto finora nella nostra federazione. La ginnastica è sport, salute, sacrificio, soddisfazioni, lavoro di squadra, impegno e dedizione. É un ambiente sano, nel quale far crescere i figli. Questi sono i valori che vedo e che sento appartenere a tutto il movimento e finché saranno questi non posso che essere speranzoso nel futuro di questa magnifica disciplina".