Opere false di De Dominicis, Vittorio Sgarbi indagato. Un arresto

Arrestata l’esperta originaria di Pergola. Indagine a Fabriano. Il critico: "E' una bufala, una pazzia, quelle opere sono vere"

Marta Massaioli insieme a Vittorio Sgarbi.  L’operazione ha portato al sequestro di 250 opere considerate contraffatte

Marta Massaioli insieme a Vittorio Sgarbi. L’operazione ha portato al sequestro di 250 opere considerate contraffatte

Pergola (Pesaro Urbino), 1 dicembre 2018 - La maxi inchiesta dei carabinieri della tutela patrimonio culturale di Roma sulle presunte opere contraffatte dell’artista anconetano Gino De Dominicis irrompe in provincia ed in particolare a Fabriano con l’arresto dell’organizzatrice di mostre e critico d’arte Marta Massaioli. La donna, nata a Pergola ma da anni residente nella città della carta, è stata raggiunta dal provvedimento restrittivo emanato dal Tribunale capitolino in merito al dossier che vede indagate 23 persone, tra cui Vittorio Sgarbi, e che ha portato al sequestro di 250 opere considerate contraffatte (in molti casi acquistate da appassionati e collezionisti) per un controvalore di 30 milioni di euro. Sono stati i carabinieri due giorni fa ad arrestare la donna.

«Questa è una bufala, una pazzia, quelle opere sono vere. Non è mai esistita una presunta bottega e non sono esistiti falsi di De Dominicis», ha subito replicato Sgarbi, indagato in qualità di presidente della Fondazione De Dominicis con sede a Roma, la cui vice è proprio la donna residente nella località fabrianese di Civita. Peraltro il noto critico d’arte ferrarese, contattato nei giorni scorsi dal Carlino per il ricordo della figura di De Dominicis di cui ieri l’altro ricorreva il ventennale dalla morte, aveva riferito come le tecniche utilizzate dal poliedrico artista anconetano a suo dire siano pressoché impossibili da riprodurre di fatto «bocciando» l’ipotesi che possano esistere dei falsi del grande artista anconetano. Ma gli inquirenti si sono concentrati soprattutto sulla figura della Massaioli, attualmente ai domiciliari, alla quale nella ricostruzione accusatoria viene attribuito un ruolo centrale, praticamente una sorta di regista del presunto clan di taroccatori finito nel mirino dei carabinieri. La donna, che in passato é stata assistente proprio del grande maestro De Dominicis, ben conoscerebbe tecniche e segreti del pittore e scultore dorico, tanto che, sempre stando all’ipotesi investigativa, sarebbe stata in costante contatto con il presunto falsario, ugualmente arrestato, di fatto commissionando le contraffazioni.

Secondo gli inquirenti c’è pure l’ipotesi che un laboratorio delle presunte opere false sarebbe stato ubicato a Fabriano, città dove la donna vive in una villa di circa 600 metri quadrati in zona periferica praticamente trasformata in una sorta di casa museo, avendoci organizzato in passato diverse esposizioni temporanee. Lo scorso anno, proprio nella lista Rinascimento che fa capo al movimento politico fondato da Vittorio Sgarbi, la Massaioli si era candidata alle elezioni comunali in appoggio allo schieramento di centrosinistra, raccogliendo tre preferenze.