Giorno della memoria, dalla prigionìa alla salvezza grazie a sei cucchiai

Ricostruita la storia di Lino Magi. Fuggito da un campo di lavoro in Germania, raggiunse Sassocorvaro. La sua moneta? Posate d’argento

La ricostruzione del ritorno di Lino nella sua Sassocorvaro nella illustrazione fatta per noi da John Betti

La ricostruzione del ritorno di Lino nella sua Sassocorvaro nella illustrazione fatta per noi da John Betti

Sassocorvaro, 25 gennaio 2023 – Il Giorno della Memoria organizzato quest’anno dal Comune di Sassocorvaro Auditore in collaborazione con la Pro Loco di Sassocorvaro, avrà una voce del tutto particolare: quella che si ascolterà giovedì 27 alle 21 nel Teatrino della Rocca sarà di Marco Magi, autore del romanzo “Un cucchiaio d’argento“ (Metauro Edizioni, 2022) ma in realtà il pubblico sentirà provenire da un tempo lontano, da tenere però sempre presente, quella di suo padre Lino, sopravvissuto avventurosamente a un campo di lavoro di Markstadt in Germania, tra il 1944 e il 1945.

Per Magi, direttore del Gruppo Corale Sassocorvaro-Montefeltro e insegnante di Musica e Clarinetto fin dall’età di 19 anni, si è trattato di un lavoro intimo e profondo, portato avanti per più di un anno in gran segreto, un rapporto a due alla riscoperta della figura del padre, morto nel 1961 quando lui aveva appena un anno.

Attraverso le memorie famigliari e grazie ad alcuni scritti conservati da Lino una volta tornato a casa, Marco ha raccolto il capo di un gomitolo che da un semplice desiderio di contatto, di evocazione, si è trasformato in un romanzo capace di trasformare una memoria individuale in una avventura dai sentimenti universali: l’amicizia, la forza di sopportazione attraverso il pensiero dei propri cari, degli amici, del paese natìo e dei sentimenti che ancora oggi tutto ciò sa suscitare.

Una delle chiavi di lettura del romanzo sta infatti nella dimostrazione di quanto importanti e unici possano essere i valori espressi da queste nostre terre del Montefeltro, capaci di dare forza ai loro figli lontani attraverso la struggente volontà di tornare a quella dimensione umana e familiare.

Partito come militare di leva nel 1942 per Kalamata, in Grecia, Lino vi rimane fino al fatidico 8 settembre 1943, per poi essere deportato dai tedeschi nel Campo 6013 di Markstadt, dove lo aspetta un duro lavoro in cucina, allietato soltanto dalla fratellanza con gli altri italiani e da una provvidenziale musica proveniente dall’appartamento del Direttore Generale della fabbrica Krupp, poco distante. Ed ecco che la musica, rivissuta attraverso la minuziosa descrizione di quelle note, si presenta come la chiave per la salvezza, evasione dall’abbrutimento quotidiano che gli consentirà di resistere fino all’ottobre del 1945, quando finalmente avrà inizio l’avventuroso viaggio di ritorno verso l’Italia, simile a quello raccontato da Primo Levi ne “La tregua“.

Un viaggio senza denari, senza merce di scambio che non siano i cucchiai d’argento sottratti sotto i bombardamenti dei russi dalla mensa ufficiali del campo. Una preziosissima moneta di scambio che sarà decisiva per sopravvivere e per avvicinarsi a casa lungo un itinerario tortuoso che esprime anch’esso il tormento e l’avventura, incomprensibile a noi viaggiatori di oggi, abituati al comodo e razionale navigatore sul display dell’auto.

Un viaggio con gli amici di avventura Ugo e Francesco su treni di fortuna, passaggi su camion improbabili condotti da stravaganti avventurieri , pernottamenti in povere famiglie contadine dalla ospitalità commovente e quasi incomprensibile ai nostri cuori induriti dalle comodità e dall’egoismo, attraverso l’Europa Orientale, la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Austria, fino a concludersi finalmente nella avita piazza Battelli di Sassocorvaro, un luogo apparentemente defilato del mondo ma che in quel momento per Lino e per il lettore si fa “topos“ ancestrale di tutti i poemi epici, la Itaca di Ulisse, sognata nei momenti più duri e capace di restituirci oggi il senso profondo di un tempo che per tanti, purtroppo, si concluse prima dell’agognato ritorno.