Conservatorio di Pesaro: maxi appalto da 3,9 milioni. Vince l’accoppiata Bosco-Lancia

Il presidente della Vis e l’imprenditore edile si aggiudicano il restyling

Mauro Bosco, presidente della Vis Pesaro e titolare della Mati Group

Mauro Bosco, presidente della Vis Pesaro e titolare della Mati Group

Pesaro, 10 settembre 2023 – Manca solo la firma del consiglio di amministrazione del Conservatorio Rossini. Ma si è davanti ad un atto formale. Perché deve solamente ratificare che le imprese associate Lancia e Bosco hanno vinto l’appalto per i lavori di ristrutturazione di palazzo Olivieri per un importo di 3,9 milioni di euro. Mauro Bosco è il presidente della Vis Pesaro, ed è titolare della Mati Group che ha in corso un cantiere in via Mazza e ha anche acquistato l’hotel Lido di viale Trieste. L’impresa Lancia è conosciuta in città perché ha lavorato in Cattedrale, quindi a palazzo Ducale, in diverse chiese e soprattutto all’interno di Rocca Costanza. Recentemente ha vinto l’appalto per la rigenerazione di palazzo Mazzolari Mosca in via Rossini per oltre sei milioni di euro e prima il restauro della biblioteca Oliveriana. L’altro concorrente – solamente due offerte – era l’impresa Felici che ha sede all’Aquila in Abruzzo.

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La Felici, per la cronaca, sta concludendo i lavori di palazzo Scattolari in via Petrucci di fronte all’ex cinema Duse che potrebbe diventare il prossimo cantiere dell’impresa abruzzese. Un’impresa in forte movimento in città perché si era anche interessata a tutto il blocco delle suore di via Guidi.

Per arrivare alla definizione del vincitore dell’appalto del conservatorio, la commissione, che era composta dall’architetto Maurizio Severini del Comune, dall’ex funzionario della Soprintendenza di Ancona Biagio De Martinis e dall’architetto del comune di Gabicce Michele Bonini, ci ha messo oltre una settimana perché alcune voci erano discrezionali e quindi non al massimo ribasso.

Se tutto procede regolarmente e l’impresa seconda arrivata non farà ricorso, i lavori del conservatorio potrebbe partire prima della fine di ottobre. Con i tre milioni e 900mila euro dell’appalto si dovrebbe mettere in sicurezza il tetto che dà problemi da decenni, quindi l’impianto di riscaldamento e l’impianto elettrico. Pare non si riescano a sistemare gli infissi perché la Soprintendenza è dell’idea che vadano recuperati quelli antichi e cioè gli attuali. Tra i lavori messi nel conto c’è anche il restauro della facciata.

Con l’attuale cifra non si riuscirà invece ad aprire al pubblico l’auditorium Pedrotti che al momento può essere usufruito solamente dagli studenti del Conservatorio e quindi non possono accedervi spettatori esterni perché non ha l’agibilità.

Per arrivare ad una sistemazione definitiva dell’intero palazzo Olivieri e quindi con il recupero anche del Pedrotti, ci vorrebbero almeno un’altra mezza dozzina di milioni di euro. Finanziamenti che si spera possa ottenere il presidente della Fondazione Rossini Gianni Letta per evitare una mezza... incompiuta.