Pesaro, in piazza i lavoratori del settore legno: sciopero e corteo

In piazza del Popolo si sono radunati circa duemila lavoratori: chiedono un aumento dei salari. Arrivati 10 pullman anche da Abruzzo, Molise e Umbria

Pesaro 21 aprile 2023 - Con la mostra del mobile in corso a Milano dove viene annunciata grande partecipazione un po' da tutto il mondo, Cina compresa, in piazza del Popolo si sono radunati questa mattina circa duemila lavoratori del settore per il giorno di sciopero proclamato dalle tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil.

In piazza a Pesaro i lavoratori del settore del mobile
In piazza a Pesaro i lavoratori del settore del mobile

Le richieste dei lavoratori

Al centro della protesta soprattutto il rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre scorso. Un confronto, quello tra Federlegno e sindacati, non facile da risolvere anche perché i lavoratori chiedono un aumento dei salari che vada a recuperare l'inflazione "che si è mangiata uno stipendio nel corso dell'ultimo anno”, mentre sul fronte opposto l'apertura è intorno ad un 4 per cento di aumenti partendo dal dato che l'inflazione è dovuta al rincaro dei costi energetici e quindi suscettibili anche di oscillazioni al ribasso.

Il percorso della manifestazione

Comunque circa duemila i lavoratori che sono arrivati in città un po' da tutto il centro Italia perché lo sciopero riguardava non solo le Marche, ma anche l'Abruzzo, il Molise ed anche l'Umbria.

In totale una decina di pullman si sono allineati in viale Trieste perché il raduno era fissato in piazzale della Libertà. Dopodiché il lungo corteso si è snodato con le bandiere al vento lungo viale della Repubblica, risalendo via Rossini, fino a piazza del Popolo. Dove si sono alternati in un furgoncino trasformato in un palco i leader delle tre sigle sindacali.

L'adesione allo sciopero: 85%

Pesaro è una delle sette piazze italiane scelte dai sindacati per le manifestazioni in occasione dello sciopero del legno-arredo. "L'adesione allo sciopero è andata molto bene: siamo intorno all'85% - spiega Giulia Bartoli, segretaria nazionale Fillea - Noi abbiamo presentato una piattaforma complessa con una serie di richieste ma il tavolo con Federlegno si è interrotto sulla questione salariale". Tra queste la richiesta di "mantenere l'attuale modello salariale con una doppia pista che permette di adeguare i salari all'inflazione reale. Cosa che oggi è ancora più importante. Ma Federlegno ci dice 'no'. Per questo la mobilitazione continuerà. In una fase in cui, tra l'altro, il settore sta andando a gonfie vele".  

M.G.