Delitto nel bosco, minacce alla fidanzata della belva: "Ambera, non meriti di vivere"

Sgozzato per gelosia, bufera sul web. Lei ha difeso il ragazzo in cella FOTO: l'arma del delitto - il funerale - la fiaccolata - il luogo dell'orrore - i due fermati VIDEO: l'ultimo saluto

L’albanese Igli Meta ha confessato il delitto

L’albanese Igli Meta ha confessato il delitto

Borgo Pace (Pesaro Urbino), 26 luglio 2015 - Attorno ad Ambera Saliji gira tutta la terribile vicenda di Ismaele Lulli, ucciso a 17 anni in modo barbaro per ragioni passionali. Per gli inquirenti le motivazioni vanno ricercate nella gelosia di Igli Meta, da quattro anni e mezzo fidanzato di Ambera. Lei, 19enne macedone residente a Lunano, si è mostrata solo per rilasciare delle dichiarazioni a favore del fidanzato («Ha ucciso per me, lo aspetterò») che hanno scatenato altra rabbia.  Dal palazzone di case popolari dove abita insieme con tante altre famiglie di immigrati, non si affaccia più nessuno. «Non so se sia ancora in casa o meno – dice il barista della zona –, i giorni scorsi passava spessissimo la gazzella dei carabinieri, da un po’ di tempo invece non si vede più». Si dice si sia rifugiata da qualche parente, di fatto al citofono non risponde nessuno.    In tanti hanno contestato il suo schierarsi a sostegno del fidanzato che «ha ammazzato per lei». Ha parlato forse troppo. Una sorta di lapidazione per questa 19enne. Sta riscuotendo sempre più successo la pagina Facebook ‘Ambera Saliji, ci fai semplicemente schifo’ che in un giorno ha raddoppiato gli aderenti, sfiorando i duemila partecipanti. «Vergognati! Il tuo ragazzo lo ha ammazzato per niente e tu hai il coraggio di parlare, sei proprio senza coscienza, non meriti nulla» tuona una giovane.  «Se è vero che siamo così razzisti, che cosa ci stai a fare in Italia? Tornatene nel tuo paese!». E ancora, in crescendo, tanta è la rabbia del web: «Fai schifo quanto il tuo fidanzato»; «Vai in galera anche tu per trenta anni insieme con lui, così non dovrai aspettarlo»;. «Non meritate di continuare a vivere»; « Ambera non hai un minino di coscienza, di vergogna, di niente. Quel poveretto lo hanno massacrato, ucciso in quel modo orribile»; «Io spero che lo aspetterai per tutta la tua vita e non ti basterà». C’è chi la minaccia fisicamente e chi le dà consigli filosofici: «Se il tuo discorso non è migliore del tuo silenzio è meglio tacere».   Dall'insulto alla minaccia il passo è breve. E, pur se il prefetto non ha richiesto alcuna sorveglianza particolare, i carabinieri hanno continuato a vigilare discretamente sulla giovane. D’altra parte la tensione in quel triangolo di entroterra composto da Sant’Angelo in Vado, Urbania e Lunano è palpabile.  Sempre sulla rete è stata lanciata una petizione diretta al governo e al Ministero della Giustizia per chiedere il massimo della pena per gli assassini. «In memoria di Ismaele Lulli morto a soli 17 anni – si legge –. I suoi compagni l’hanno tradito e brutalmente ucciso. Chiediamo Giustizia! Perché sarebbe giusto che tutti gli assassini, e in particolar modo quelli che uccidono persone indifese, vengano condannati senza che abbiano sconti né attenuanti». Un diluvio di firme in poche ore.