Pesaro, 11 luglio 2023 – Difficile capire il senso dei risultati della "Governance Poll" pubblicato come ogni anno da Il Sole 24 Ore. Da una parte si registra il top del consenso tra i sindaci per Giuseppe Sala, primo cittadino di centro sinistra di Milano. Non solo. Gran parte dei primi dieci sindaci sono di centro sinistra. Da Decaro di Bari a Nardella di Firenze, da Guerra di Parma a Giordani di Padova. In seconda piazza si inserisce il più considerato tra i primi cittadini di centro destra. Ovvero Marco Fioravanti di Ascoli Piceno. Se Sala migliora di 7 punti rispetto ai voti nelle urna, Fioravanti cresce del 5,2% .
Tenendo presente che a livello politico il centro destra fino ad ora ha quasi sempre vinto, anche e soprattutto nella ex presunta regione "rossa" delle Marche, non bisogna stupirsi più di tanto. Va bene il sindaco di Macerata, il leghista Sandro Parcaroli (54,5% con un incremento dell’1,7%). Va meno bene il civico Paolo Calcinaro di Fermo con il 55,5% contro il 71,4% del 2020. Va peggio soprattutto per Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che scende al 52,5% cedendo il 4,8% dei consensi ed è 54°. "Non ho mai preso seriamente questi sondaggi – dice Matteo Ricci – anche quando sono stati strepitosi. Sinceramente credo di non avere mai avuto un consenso reale così alto in città come in questo momento. E comunque i veri sondaggi per me sono sempre state le elezioni vere, vinte sempre al primo turno con 52.5, 60,1, 57.6%".
D’altra parte solo dieci giorni addietro il sindaco ha registrato un articolo di Fabrizio Roncone su “Sette“ del Corriere della Sera in cui lo si giudicava positivamente come alternativa a Elly Schlein, capace di non fare il "vaso di coccio" settimane addietro tra la segretaria vincente e Stefano Bonaccini con il titolo: "Il non vaso di coccio: chiedete a Ricci, il sindaco dove va (o andrà) il Pd". Una domanda retorica che non ha avuto risposta. Ricci è rimasto il coordinatore dei sindaci Pd. Mentre Stefano Bonaccini, lo sconfitto dell’ultimo congresso Pd, registra un boom di consenso dopo l’alluvione della Romagna. Con un aumento del 17% supera i big del centro destra Zaia e Fedriga. Diciamo che le sfortune territoriali hanno portato bene al presidente emiliano-romagnolo, ma non al sindaco marchigiano, che ora è l’ultimo. Lui risponde secco: "Non ho mai creduto a questi sondaggi". Ne riparleremo l’anno prossimo, forse alle Europee.