Sindaco di Pesaro a cena dagli elettori: "Nel Pd troppa puzza sotto il naso. Bisogna parlare con la gente"

Matteo Ricci ha girato l’Italia. Dieci appuntamenti all’indomani della sconfitta del 2022

Matteo Ricci, classe 1974, è sindaco di Pesaro dal 2014. Nella foto una cena a casa di elettori e simpatizzanti Pd in giro per l’Italia

Matteo Ricci, classe 1974, è sindaco di Pesaro dal 2014. Nella foto una cena a casa di elettori e simpatizzanti Pd in giro per l’Italia

Pesaro, 10 settembre 2023 – "Pane e Politica, come la sinistra può tornare a vincere". È il titolo del quarto libro di Matteo Ricci sindaco di Pesaro. Uscirà il 7 novembre per Paper First. Nasce dal racconto di cene in Italia a casa di iscritti o simpatizzanti del Pd. "Dieci cene senza filtro e in diretta social, a casa di persone che si impegnano con fatica e creano lavoro. La prima a Matera, città esempio di un riscatto sociale. L’ultima a Faenza, nell’epicentro dell’alluvione che ha martoriato la Romagna".

Perché ha scelto la cena a casa di... invece degli incontri nelle sezioni del partito?

"Perché da troppo tempo ci riempiamo la bocca con la parola partecipazione e, invece, parliamo sempre agli stessi, spessissimo tra di noi. La cena condivisa è un modo informale per parlare di politica, concretamente e con persone che raramente sarebbero venute a una riunione di partito. E ogni cena ha avuto migliaia di visualizzazioni social creando una comunità digitale. Un format nuovo che funziona".

È vero che ha voluto la prefazione di Walter Veltroni perché ha copiato l’idea dal Veltroni sindaco?

"Sì. Walter Veltroni mi ha onorato con la sua prefazione al libro. Del resto, il primo ad andare a pranzo a casa delle famiglie è stato lui, da sindaco di Roma. La mia è l’evoluzione della sua intuizione".

Quello che poteva funzionare a livello di Comune funziona anche a livello nazionale?

"’’Un sindaco in famiglia“ a Pesaro è stato un grande successo, in quel caso la discussione verteva sui temi della città. Quindi forse era più facile. Ma anche questa ha mantenuto la stessa spontaneità".

La località più a nord e quella più a sud di "Pane e Politica"?

"Legnano in provincia di Milano e Salemi in Sicilia. Ma tutte e dieci le cene sono state in famiglie della provincia, quella che ci ha girato le spalle politicamente nell’ultimo decennio. Quei territori che avrebbero bisogno di una strategia di ricucitura, il contrario dell’autonomia differenziata".

Di solito si viaggia per la campagna elettorale, lei lo ha fatto dopo la sconfitta politica Pd del 2022...

"L’analisi del voto è fondamentale soprattutto dopo una sconfitta del genere. Avremmo dovuto aprire una vera fase costituente e, invece, il percorso congressuale è stato un pasticcio. Penso a una sinistra che sappia tornare a vincere, ma per farlo bisogna ascoltare e costruire l’alternativa".

È anche vero però che a breve ci saranno le Europee...

"Un appuntamento elettorale che si rivelerà importantissimo, perché per la presidente Giorgia Meloni saranno elezioni di mid-term. Si valuterà la forza del governo e dell’opposizione. Noi Dem dobbiamo dimostrare di avere una politica in grado di sfidare Fratelli d’Italia su chi sarà il primo partito in Italia. E dobbiamo vincere mettendo insieme, almeno a livello locale, tutte le forze di opposizione e tanto civismo".

La segretaria del Pd ha chiesto di essere tutti disponibili a candidarsi alle Europee. Lei lo è?

"Ovviamente dipenderà dalle scelte della segretaria Elly Schlein: se lo riterrà utile, io ci sarò. Penso che tra i sindaci Dem ci sia una parte fondamentale del gruppo dirigente da salvaguardare e da mettere in campo. Nel frattempo farò il sindaco di Pesaro a tempo pieno".

Qual è stata la domanda più ricorrente?

"Spesso mi è stato chiesto perché queste iniziative non vengano fatte dal Pd stesso. Non bisogna aver paura di sperimentare formule nuove".

Ha tre aggettivi che vorrebbe applicare a questa esperienza?

"Popolare, combattiva e sorridente. Meno puzzetta sotto al naso, meno discussioni interne personalistiche e basta depressione in casa Pd".