Di Donato, ventisette volte bravo alla squadra

Il tecnico ha costantemente gratificato i suoi dalla panchina, mentre Cannavò dedica il successo all’amico scomparso "Totino"

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Quando in 95 minuti di partita un allenatore urla 27 volte "bravo" ai suoi giocatori (tante ne sono risuonate dall’ugola di Di Donato agli orecchi della tribuna) significa che si è materializzata la miglior prestazione per gioco, applicazione e sacrificio nel momento cruciale della stagione. "Questa non è stata una partita preparata nei quattro giorni che ci dividevano da Gubbio - analizza Daniele Di Donato – ma è il frutto di un periodo molto più lungo in cui le prestazioni ci sono state, ma ci è mancato sempre qualcosa per abbinarvi i risultati. Quella di oggi è stata una grande prova e il merito è tutto dei ragazzi che hanno avuto lo spirito giusto per 90 minuto. Il 2-0 è un risultato corretto per quel che si è visto in campo e forse pure stretto per quanto creato nel primo tempo, ma va bene così". Si è vinto con l’atteggiamento di chi ha giocato solo per la vittoria: "Avevamo solo un risultato – conferma Di Donato – ai ragazzi ho detto di attaccarli sempre alti, metterci a 3-3-4 quando venivamo in avanti con gli esterni che hanno fatto un gran lavoro. Ho visto gente che pressava sul 2-0 e che andava in aiuto del compagno quando c’era da soffrire. Questo è lo spirito di una squadra che deve proporsi sempre in avanti. Un lavoro che ho cercato di inculcare, ma serve tempo per assimilarlo". E la Vis ha pure avuto un alleato nel terreno del Benelli finalmente adeguato alla Serie C: "Avere un vero campo da calcio incide a nostro favore – ammette l’allenatore –. La vittoria è ora la miglior medicina per ricaricare le pile in vista di Cesena". Lo spirito di gruppo si misura anche nella cifra senza precedenti di 16 marcatori differenti nella stessa stagione. Mai successo nell’ultrasecolare storia vissina. Ferrani ha ingrossato la cooperativa del gol, Cannavò ha bissato quel gol che già aveva insaccato col Carpi: "Oggi la differenza l’ha fatta solo la vittoria – dice l’attaccante siciliano –. In questo gruppo non è cambiato niente al di là del fatto che finalmente il risultato dà ragione alle nostre prestazioni. La vittoria accresce la nostra convinzione di andare a Cesena con ancor più cattiveria". Intanto la ben assortita coppia Cannavò-Gucci non ha fatto soffrire l’assenza di Marchi: "Con Gucci mi trovo bene visto che anche se non è altissimo di testa le prende tutte – dice Cannavò –. Dedico questo gol al mio amico ‘Totino’ scomparso due anni fa". Applausi dai presidenti Mauro Bosco e Marco Ferri in una tribuna autorità in cui l’assenza per impegni di lavoro del main sponsor Enzo Cammillini è stata avvicendata dalla presenza degli altri main sponsor Mirko e Mauro Tomasucci: "Non venivamo da un po’ di tempo al Benelli - dicono -. Felici di aver visto una Vis che ha sempre lottato per una vittoria preziosa all’obiettivo fondamentale di mantenere la categoria. Ora andiamo nella bella vetrina di Cesena a far vedere di cosa sono capaci i pesaresi". Lapidario il commento dell’allenatore della FeralpiSalò Massimo Pavanel: "La Vis ha fatto meglio di noi. Abbiamo perso meritatamente. Se il nostro portiere Liverani è stato il migliore in campo vuol dire che la squadra non è stata all’altezza. Ora abbiamo una partita importantissima con la Virtus Verona e dovremo essere diversi da questi".

Daniele Sacchi