Gavazzi suda già per la Vis "Ora trasciniamo i tifosi"

Parla il capitano: "Lavoro col mio preparatore, l’estate è fondamenale. La società ha entusiasmo, vogliamo trasmetterlo anche al pubblico"

Migration

Leader silenzioso, ma anche legittimo capitano di un gruppo in costruzione. La Vis Pesaro targata David Sassarini riparte da Fabio Gavazzi, difensore centrale classe 1988, in questi giorni nella “sua” Bergamo ma atteso a Pesaro tra oggi e domani, in linea coi compagni di squadra, in vista del primo giorno di scuola fissato per lunedì.

Gavazzi, quali sono le sue sensazioni alla vigilia del raduno?

"E’ un grande motivo di orgoglio il fatto che la Vis mi abbia confermato come capitano. Fisicamente sto bene, ho il mio preparatore e lavoro con lui: con l’andare degli anni ho capito che l’estate è una tappa fondamentale del percorso. Da parte della società, poi, vedo una gran voglia di migliorarsi, ma anche tanto entusiasmo. Spero di vedere lo stesso tra i tifosi".

A proposito di tifo, quale pensa sia la chiave per ricreare un certo entusiasmo?

"Pesaro è una piazza che dà tanto ma chiede altrettanto in termini di gioco. E sa rendere il giusto merito quando una squadra dà tutto quello che può dare, si sacrifica e lavora: è un aspetto che i tifosi ci riconosceranno". Cosa le ha insegnato la stagione passata?

"Quando tutti remano dalla stessa parte, si riesce a fare qualcosa di importante. Lo abbiamo visto per gran parte del campionato. Siamo ancora tutti un po’ amareggiati per i playoff mancati: quella rabbia lì ce la dobbiamo portare dietro ogni giorno". Conosceva già mister Sassarini?

"No, ma ci ho giocato contro quando allenava prima il Gozzano, poi la Pistoiese. L’ho conosciuto quest’estate dopo la sua ufficializzazione, e mi è sembrato molto legato alla piazza, ma anche voglioso di rimettersi in gioco".

Nella sua idea di gioco il difensore centrale ha un ruolo di grande responsabilità.

"Abbiamo affrontato anche questo tema. Per anni ho giocato in una difesa a tre, ma ho dato la disponibilità di giocare anche a quattro. Di responsabilità, però, non me ne sento più del dovuto. Anzi, tutto ciò è uno stimolo, anche perché il mister ha le idee chiare".

Come vive il suo ruolo di “chioccia” in una rosa piena di giovani?

"E’ un onore che affronto con la massima spensieratezza, del resto in C sono abituato a essere tra i più ‘vecchi’. Con me avrò compagni come Gucci, Coppola, Di Paola e Marcandella, giocatori esperti che potranno trasmettere i nostri valori ai più giovani".

Come interpreta il rinnovo del marzo scorso fino al 30 giugno 2025?

"E’ stato un grande riconoscimento nei miei confronti, sia sul piano umano sia su quello calcistico. Ora non posso fare altro che dimostrare riconoscenza verso la società".

Riccardo Spendolini