"Un finale già scritto. Ora serve investire"

Il giorno dopo la retrocessione dell'Alma Juventus Fano in Eccellenza, la città esprime amarezza ma anche la volontà di ripartire con una nuova società fanese. Ex dirigenti e tifosi analizzano le cause e propongono soluzioni per un ritorno in alto.

Quali le reazioni in città il giorno dopo la retrocessione dell’Alma Juventus Fano? La sconfitta di Avezzano ha fatto precipitare la società fanese in Eccellenza, cioè nel punto più basso degli ultimi 50 anni di storia granata. Nei commenti oltre all’amarezza per questo risultato negativo emerge anche la voglia di ripartire su basi nuove e con una società di fanesi. Lo dice Gianni Boiani, ex allenatore del Fano: "Le ormai note vicende societarie, i troppi cambi di guida tecnica, le dimissioni di Giovanni Cornacchini, il distacco dalla società di figure storiche, la cessione e gli infortuni di importanti giocatori hanno senza dubbio influito al triste epilogo di questa annata sportiva, nonostante il grande impegno di giocatori e staff tecnico e di una tifoseria che ha sempre sostenuto i ragazzi in campo. Ho sempre considerato l’Alma un patrimonio di tutti e non di pochi per cui dico che è arrivato il momento di ripartire, di riconciliarci coi fanesi e con tutti gli sportivi. Servirà una organizzazione più forte, servirà investire su risorse umane e tecniche, altrimenti non si cresce".

La disamina sui perché è finita in questo modo è presto spiegata. La fornisce l’avvocato Giovanni Orciani, ex dirigente dell’Alma: "Purtroppo è stato un evento inevitabile, una gestione della stagione che non poteva lasciare altro scampo. In genere si fa di tutto per non retrocedere, qui sembrerebbe che si sia fosse fatto di tutto per retrocedere, perché questi splendidi ragazzi che abbiamo avrebbero potuto anche riuscire a salvarsi, sarebbe bastato garantire loro solo un po’ di tranquillità e dare un minimo di certezze, credo non avremmo avuto problemi. Purtroppo la retrocessione, più che un rischio eventuale accettato, appare più come evento voluto". Chi spesso è stato in tribuna a soffrire durante questo campionato come Samuele Giombi, dirigente scolastico Liceo Nolfi Apolloni, la giudica così: "Pagina tristissima! Ho ripensato a quando, da giovanissimo (campionato 1980/81), avevo seguito la squadra a Cremona per lo spareggio in vista della promozione in serie B, spareggio poi perso per un soffio e tra polemiche. Ora non sarà facile ripartire. Mi auguro si riesca a farlo con un progetto serio, puntando soprattutto su due aspetti: valorizzazione del vivaio locale (con un innesto di esperienza e qualità per ciascun reparto allo scopo di risalire subito in D), coinvolgimento della migliore imprenditoria locale". Chi invece al campo non c’è stato, ma si interessa del mondo dello sport a Fano è Tiziano Busca, ex dirigente Asur ed ex assessore alla Sanità del Comune di Fano: "Premetto che non seguo il Fano da vicino, anche se mi interesso di sport, per cui sono dispiaciuto per questa retrocessione che danneggia lo sport cittadino, l’immagine complessiva di Fano e che delude gli sportivi granata. È l’epilogo di una politica dei "like" ricercata, mentre invece si doveva attuare da tempo un’azione di governo che doveva sostenere la principale società fanese".

Silvano Clappis