L’onda biancorossa è travolgente, Milano costretta ad arrendersi Rahkman decisivo, finale da urlo

Partita sempre equilibrata poi Pesaro prende l’iniziativa nel terzo quarto trascinata da Tambone. Ultima frazione emozionante con il sorpasso sotto i colpi dell’americano: freddezza e determinazione.

CARPEGNA PROSCIUTTO

88

EMPORIO ARMANI

83

CARPEGNA PROSCIUTTO : Kravic 8, Abdur-Rahkman 10, Visconti 3, Moretti 7, Tambone 13, Daye 5, Charalampopulos 10, Totè 16, Cheatham 7, Delfino 9. All. Repesa.

EMPORIO ARMANI MILANO: Tonut ne, Melli 14, Baron 8, Napier 24, Ricci 2, Biligha 4, Hall 2, Baldasso 6, Shields 9, Hines 8, Datome, Voigtmann 6. All. Messina.

Arbitri: Mazzoni, Bartoli e Grigioni.

Note – Parziali: 22-24, 36-42, 61-66. Tiri liberi: Pesaro 1320, Milano 2327. Tiri da 3 punti: Pesaro 715, Milano 822. Rimbalzi: Pesaro 28, Milano 27. Antisportivo a Daye. Usciti per falli: Napier. Spettatori: 6.126. Incasso: 74.731 euro.

La Vuelle fa il miracolo, finisce in trionfo con un’altra invasione di campo e Milano costretta a gara4. Stavolta il furore non manca ai biancorossi che cominciano la partita sotto la spinta di un pubblico carico a palla. Repesa comincia col quintetto classico ma dopo 3’ inserisce Totè per cercare subito un po’ di energia sotto canestro e la trova, con 6 punti del pivot italiano, ben servito dai compagni. E’ sua la schiacciata delll’11 pari al 5’. La Vuelle c’è, anche se Melli rimane la solita rogna a rimbalzo d’attacco. Ma quando commette il 2° fallo in attacco Messina è costretto a toglierlo per inserire Ricci e i biancorossi cercano di approfittarne: la palla rubata per il tiro di Tambone in transizione fa venire giù il palazzo ma gli arbitri rettificano, il tiro è da due (18-19), in ogni caso a fine primo quarto la battaglia è ancora viva, non come a Milano. E anche nel secondo quarto la squadra di casa non perde mai morale nemmeno, dopo 3’ senza riuscire a segnare, finisce sotto di 9 (22-31). Ci pensa Tambone, con la sua tigna a sbloccare i compagni e la Vuelle risale, nonostante la marcatura di Shields, tornato ai suoi livelli, rimanga un rebus. Anche Kravic entra finalmente in partita: dopo un errore da sotto, ruba palla e va a segnare con cattiveria, un’azione sottolineata da un boato. Napier prova a scatenare la fuga con un nuovo +10 firmato dall’arco (28-38), ma il break viene stoppato da Delfino che segna allo scadere il -6 che rimanda negli spogliatoi una Vuelle ancora fiduciosa. C’è anche Visconti nel quinetto che apre la ripresa: il match è vibrante, con capitan Delfino che non ne vuol sapere di mollare la presa e con 7 punti nel terzo quarto spinge la squadra a crederci impattando al 26’ sul 53 pari, mentre Milano gode del bonus arrivato precocemente e va continuamente in lunetta sui falli guadagnati. La tripla di Napier che vale il +5 (55-60) non spegne gli entusiasmi, Totè è ispiratissimo e trova un paio di canestri in sequenza per rimanere aggrappato alla partita. Poi il 4° fallo di Charalampopoulos regala due liberi allo scadere ad Hines. Ad inizio ultimo quarto, dopo il sorpasso di Daye (68-66) un antisportivo assurdo chiamato allo stesso Austin scatena la folla e la partita viene fermata per qualche minuto. La squadra riceve energia dagli spalti ed esplode all’improvviso Abdur-Rahkman con 10 punti consecutivi che aprono un break (82-74) al 37’ che Pesaro difende. Ci si rivede sabato, che orgoglio.

Elisabetta Ferri