Vuelle, l’astronave rimane un tabù. Pesaro vede Napoli e poi muore

Terzo ko casalingo su tre. La squadra non ha saputo cavalcare l’onda, anzi il tonfo nella ripresa è stato fragoroso

Vuelle, l’astronave rimane un tabù. Pesaro vede Napoli e poi muore

Vuelle, l’astronave rimane un tabù. Pesaro vede Napoli e poi muore

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CARPEGNA PROSCIUTTO : McCallum 12, Bamforth 7, Bluiett 17, Visconti 7, Ford 12, Maretto ne, Tambone 2, Stazzonelli ne, Mazzola 1, Totè 14, Mockevicius 5. All. Buscaglia.

GEVI NAPOLI: Pullen 13, Zubcic 15, Ennis 13, Jaworski 25, De Nicolao, Sinagra, Owens 16, Sokolowski 11, Lever 2, Bamba, Mabor 2, Ebeling. All. Milicic.

Arbitri: Begnis , Bongiorni , Lucotti.

Note – Parziali: 25-19, 37-47, 55-71. Tiri liberi: Pesaro 1718, Napoli 915. Tiri da 3 punti: Pesaro 622, Napoli 1431. Rimbalzi: Pesaro 34, Napoli 37. Usciti per falli: Bluiett. Spettatori: 5.859.

La Vuelle manda ancora una volta a casa deluso il suo pubblico. Ieri erano accorsi quasi in seimila dopo il colpaccio di Milano, ma la squadra di Buscaglia non ha saputo cavalcare l’onda, anzi il tonfo nella ripresa è stato fragoroso con Napoli che ha dominato sia in attacco, dove ha tenuto percentuali altissime, che in difesa mandando in tilt la manovra biancorossa.

L’avvio degli ospiti è pazzesco: nei primi minuti di gioco, in cui pure la Vuelle non demerita, Ennis e compagni sbagliano il primo tiro dopo 4’: il tabellone scrive 8-15. Poi la Vuelle riesce a far arrivare la palla in area e Totè ripaga subito con falli subìti e liberi a segno. Pesaro ricuce e al 6’ sorpassa con la tripla di Ford dall’angolo (19-18); l’inerzia sembra passata di mano e Buscaglia ne approfitta per gettare nella mischia Mockevicius, volenteroso ma ancora un po’ spaesato. Quando sembra che la gara possa cambiare padrone (31-26 al 14’) la serata cambia faccia grazie alla difesa ordinata da Milicic, che manda completamente in bambola l’attacco di casa: qualche errore al tiro e soprattutto le palle perse costano contropiedi facili che abbattono il morale, oltre a scavare un fosso.

Il parziale di 17-0 firmato dalla Gevi è pesantissimo (31-43) e spedisce le squadre all’intervallo con umori molto differenti, anche perché col 15% al tiro da tre non si può competere. Bamforth non entra mai veramente in partita, mentre Tambone e Visconti spaccano i ferri, solo Bluiett è in serata, mentre Totè sotto i tabelloni fatica più del solito: troppo poco per ribaltarla di nuovo, anche se una piccola scintilla si accende ad inizio ripresa (48-54 al 23’).

Ma il fuoco di paglia si spegne presto di fronte alla contro-offensiva partenopea che non sbaglia un colpo, con Jaworski che vive una serata da fenomeno: pescato nella seconda divisione spagnola, chiude con 710 da tre e 25 punti (la sua media sin qui era di 9 punti). La mano comunque ce l’ha, ma è spesso colpevolmente lasciato troppo libero. Nemmeno il rientro sul parquet di Mockevicius per provare a dare spessore alla difesa serve, anzi Zubcic, lungo atipico, lo tira fuori dall’area colpendo dall’arco e mandando a picco la nave biancorossa già a fine terzo quarto. L’ultimo periodo è un’agonia, Napoli continua ad imperversare da tutte le posizioni. Owens vince il duello con Totè che sbotta all’ennesima schiacciata subìta sulla testa. Dopo il blitz di Brindisi, e il successivo scivolone casalingo con Scafati, un’altra occasione persa. L’astronave rimane un tabù.

Elisabetta Ferri

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