
Giorgia Roversi, general manager di TECO, azienda nata nel 1982 a Castel Maggiore, pilastro nel settore dei cavi per l’automazione industriale
Bologna, 22 aprile 2025 – È tra le principali aziende di automazione industriale del territorio bolognese, con oltre 40 anni di storia alle spalle e un futuro all’insegna dell’innovazione, della tecnologia e della valorizzazione del Made in Italy. Questo e molto altro è TECO, nata nel 1982 a Castel Maggiore (Bologna), che si è affermata nel tempo come un pilastro nel settore dei cavi per l’automazione industriale, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore.
Giorgia Roversi, general manager, come riuscite a coniugare innovazione e tecnologia?
"Siamo nati nell’82 a Bologna. Una posizione geografica a forte vocazione industriale, che ci ha permesso di trovare l’incastro perfetto tra tradizione e il know how emiliano, con il prodotto, che è il cuore dell’azienda, e la possibilità di servire il territorio, creando un mix tra innovazione e servizio eccellente".
Di che prodotti parliamo?
"Di cavi speciali per l’automazione industriale. TECO è distributore specialista, ma ciò che ci distingue è la forza del nostro brand e l’obiettivo chiaro di rispondere in modo sartoriale e puntuale alle necessità del cliente. I cavi a marchio TECO, introdotti nel 2005, rappresentano uno dei nostri principali punti di eccellenza, unendo qualità e innovazione costante. A consolidamento del nostro impegno e della nostra visione, abbiamo ampliato l’offerta con il lancio dei passacavi TECO: un passo significativo che rafforza ulteriormente la nostra proposta e costituisce una conferma tangibile della nostra capacità di evolvere insieme al mercato e anticiparne le richieste. Un risultato reso possibile anche grazie a partner importanti che ci aiutano nel nostro posizionamento come player e partner per i nostri clienti, a cui offriamo soluzioni altamente tecnologiche e innovative".
Come si lavora all’interno di TECO?
"I nostri team sales e chi lavora sul campo portano all’interno dell’azienda le esigenze del cliente, lavorando così di concerto con il team di prodotto. L’innovazione, dunque, parte dalla centralità del cliente e dalla capacità di interpretarne con precisione i bisogni. Questa lettura a noi non manca".
Come si compone la vostra realtà?
"Contiamo 90 collaboratori. Siamo entrati da gennaio in Casa TECO, i nostri nuovi uffici interamente rinnovati. Abbiamo l’ambizione di rendere più attrattivo il mondo dell’automazione, anche attraverso uno spazio giovane, dinamico, un bell’ambiente per i collaboratori, aprendo le porte alla comunità".
Anche alle donne?
"C’è ancora tanto da fare per incentivare l’empowerment femminile e bisogna cambiare la pipeline del futuro. In questo senso, grazie a una storica collaborazione con Fondazione Golinelli, introduciamo ogni anno programmi ad hoc per le scuole del Bolognese, in particolare nelle medie, per accompagnare la scelta della scuola superiore. Un momento chiave in cui anche le ragazze possono avvicinarsi al mondo tecnico e dell’automazione senza alcun tipo di pregiudizio".