Feste medioevali Brisighella 2024, ecco quando tornano e il programma

Dopo l’annullamento dello scorso anno per l’alluvione, ritorna l’atmosfera storica nel borgo: l’evento dura dal 1980. Dagli spettacoli alla musica, fino alle didattiche medioevali: cosa c’è da sapere

Tutto è pronto a Brisighella in vista delle Feste Medioevali

Tutto è pronto a Brisighella in vista delle Feste Medioevali

Brisighella (Faenza), 28 maggio 2024 –  A Brisighella il conto alla rovescia in vista delle Feste Medioevali (organizzate dall'omonima associazione in collaborazione con l'amministrazione comunale, la Pro Loco, Contea Brasichellae et Vallis Hamoniae, Tamburi Medioevali di Brisighella e compagnia 'Sancti Ruffilli') sta per concludersi.

Sabato 1 e domenica 2 giugno, ad un anno dai devastanti effetti dell’alluvione che ne costrinse l’annullamento, ‘Brisighella Medioevale 1413’ si è rialzata e si prepara ad un evento caratterizzato da gruppi di spettacolo suddivisi in otto Compagnie di rievocazione Storica, altrettante didattiche Medioevali, quattro gruppi musicali, due compagnie teatrali, due saltimbanchi e giullari/maghi, una compagnia di ballo storico e venti mercanti medioevali.

La storia

E’ ormai dal lontano 1980 che il centro storico della cittadina si immerge nell’atmosfera medioevale, rievocando eventi nelle terre Romandiole. Quest’anno, nella cornice della Rocca Manfrediana e nell’Avamposto Torre del Gesso (oggi Torre dell’Orologio) si rievoca ‘La battaglia di Pieve Tho’.

Il 1° febbraio 1425, nei pressi della Pieve in Ottavo, si combatté un’aspra battaglia tra i Fiorentini e i Manfredi di Faenza, alleati del Duca di Milano Filippo Maria Visconti, il cui desiderio di espansione in Romagna si scontrava con la politica di Firenze, che mal tollerava una vicinanza tanto pericolosa. Per frenare il progetto di conquista del Duca, i Fiorentini decisero di colpire Faenza e, assoldando due celebri condottieri (il Capitano Generale Nicolò Piccinino ed il Conte Oddo, figlio di Braccio da Montone) armarono un esercito da inviare contro la città Manfreda attraverso la Valle del Lamone. A reggere in quel periodo Faenza era il giovane Guido Antonio Manfredi, che consapevole del pericolo incombente, aveva disposto dei presidi nei punti strategici e preparato i valligiani al combattimento. Tutte le campane della valle suonarono a festa e le luminarie della valle si accesero per tutta la notte. Giullari pestiferi, maghi, musici, danzatrici, torneo di tiro con la balestra, torneo si uomini d’arme alla barriera, briganti e armigeri in battaglia, trasporteranno il pubblico nel tempo che fu. Il tutto condito con l’ottima cucina medievale, espressa nell’osteria con pietanze di altri tempi.

Lu.Sca