Addio Rosetti, storico imprenditore agricolo

Il suo nome è legato a quello di Roberto Bachi, vittima della Shoah, di cui era stato compagno di classe al Mordani

Migration

È morto a 93 anni Silvano Rosetti, esponente del mondo agricolo, con sensibilità sociali tanto da essere tra i promotori delle iniziative per ricordare Roberto Bachi, compagno di banco al Mordani morto nel campo di concentramento di Auschwitz.

Rosetti lascia la moglie Bice (impegnata nell’Unicef), i figli Andrea e Ruggero, i nipoti Licia, Paolo e Alessio.

Antonio Patuelli ricorda "commosso" Silvano Rosetti, "uno dei decani del mondo agricolo ravennate con esperienze in vari organismi economici anche bancari e nella Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna". Il presidente Patuelli lo ricorda in particolare "come esponente adamantino del mondo produttivo ravennate, con alte sensibilità culturali e umane e la costante costruttività nel contribuire ad affrontare i problemi economici. Lo avevo incontrato anche poche settimane fa a Ravenna – ha concluso il presidente Patuelli – con la consueta grande cordialità e amicizia: Silvano Rosetti ci mancherà, ma lo ricorderemo". Rosetti è stato per anni dirigente di Confagricoltura Ravenna, e guidava l’azienda agricola di Sant’Alberto.

Ma il suo nome compare spesso nelle ricerche storiche legate a Roberto Bachi, vittima della shoah. Rosetti alla scuola elemtare Mordani, era compagno di banco del ragazzino deportato, in classe con loro c’erano Danilo Naglia, Sergio Squarzina, Antonio Baroncelli (zio di Antonio Patuelli).

Nel sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano (www.mosaico-cem.it) un articolo di Chiara Ines Maria Gelmetti ne parla diffusamente. Riporta la risposta di Paolo Marzocchi, direttore oltre che compositore dell’opera "Il viaggio di Roberto", presentata al teatro Alighieri nel 2014. La domanda è: come nasce quest’opera?

Nella risposta di Marzocchi c’è uno spaccato di storia ravennate: "Ci sono quattro amici, compagni di scuola, uno di loro è ebreo e nel 1938 Roberto Bachi un bel giorno scompare… i tre bambini non comprendono e pian piano dimenticano. Più di settant’anni dopo, i tre compagni ultraottantenni scoprono che il loro quarto amico era stato deportato ad Auschwitz. Uno dei tre, Silvano Rosetti, probabilmente il suo compagno di banco, aveva ancora a casa una letterina che Roberto gli aveva inviato quando era stato malato. A questo punto i tre amici vanno dal sindaco, dal formidabile preside della scuola elementare di Ravenna, Giorgio Gaudenzi, da poco scomparso, e quest’ultimo fa moltissimo… e mette in moto una serie di iniziative per ricordare Roberto". Della storia di Roberto Bachi e della sua tragica fine Silvano Rosetti e i suoi compagni hanno portato testimonianza in questi anni in tante scuole ravennati. Grazie a Silvano Rosetti e ad altri compagni di classe la storia di Roberto Bachi non è mai morta.

lo. tazz.