"Agnes e il nuovo rigassificatore potranno lavorare assieme"

Il 4 agosto con la Conferenza dei servizi comincia l’iter per l’arrivo della nave che fornirà metano. E spunta l’ipotesi di farla ’collaborare’ con il futuro parco eolico e fotovoltaico che sarà realizzato al largo

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È stata convocata per il 4 agosto la prima riunione della Conferenza dei servizi che si dovrà pronunciare sulla validità del progetto per la collocazione al largo di Ravenna di una nave rigassificatrice e dei relativi lavori per collegarla alla rete nazionale gas. La convocazione viene dal commissario straordinario per il rigassificatore, ovvero il presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Proprio l’operazione che sta realizzando Snam attraverso il Gruppo Pir per la collocazione offshore della nave rigassificatrice, potrebbe dare vita a un ulteriore progetto energetico green. L’idea è stata lanciata ieri dal Ceo di Agnes, Alberto Bernabini: unire gli sforzi per utilizzare l’idrogeno per ridurre l’inquinamento.

La nave rigassificatrice sarà in produzione dall’estate 2024. Almeno una parte di Agnes dovrà essere costruita entro il 2026, come prevede il Pnrr. Saipem e Qint’x, con un investimento di 2 miliardi, collocheranno 75 pale eoliche con una capacità di 600mw di eolico, 100Mw di fotovoltaico galleggiante e idrogeno.

"Uno dei responsabili dell’inquinamento è la CO2 prodotta dalla combustione delle caldaie a metano utilizzate negli immobili della pianura padana. Eliminare le caldaie da un giorno all’altro non è una soluzione realistica" premette Bernabini. Oggi, per fronteggiare la crisi energetica, si rende necessario installare un rigassificatore al largo delle coste ravennati. "Questo può sembrare un controsenso dal punto di vista della lotta all’inquinamento, ma a Ravenna potremmo trasformarlo in un’opportunità".

Ma come? Il metanodotto del rigassificatore che arriverà a terra, infatti, passerà a poche centinaia di metri dal nuovo sito di produzione di idrogeno di Agnes all’interno dell’area portuale, per la precisione in una cassa di colmata inutilizzata in zona Sapir. "Se questi due progetti si unissero – dice Bernabini – con l’intento di miscelare anche in piccole quantità l’idrogeno di Agnes con il metano del rigassificatore, si immetterebbe in rete un gas che consentirebbe di ridurre l’inquinamento". L’idrogeno si può autoprodurre utilizzando le energie rinnovabili, è facilmente conservabile da una stagione all’altra ed è un gas che quando brucia non produce CO2. Inoltre, ha un potere calorifico molto superiore al metano, "basta miscelarne poco per ridurre di molto l’effetto inquinante della miscela risultante. In piccole quantità l’idrogeno è già compatibile con la rete di distribuzione del metano e con le caldaie. Noi di Agnes pensiamo che lavorare a una sinergia tra i due progetti sia una grande opportunità" conclude Bernabini.

Tornando al rigassificatore, gli enti coinvolti nella conferenza dei servizi sono una cinquantina: dalla Regione al Comune di Ravenna, dai vigili del fuoco alla soprintendenza, dai carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina ai comandi militari, all’università. La prima seduta della conferenza dei servizi sarà dedicata all’illustrazione del progetto del rigassificatore e delle opere connesse, da parte di Snam.

lo. tazz.