Al Rally di Romagna dominano i tedeschi

Arrivano dalla Germania i due vincitori della gara di Mountain bike conclusasi ieri a Riolo Terme. Paura per una caduta, senza gravi conseguenze

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"Una boccata d’ossigeno per gli albergatori e una vittoria per il territorio". Sono soddisfatti gli organizzatori di un partecipatissimo Rally di romagna di Mountain Bike, che si è concluso ieri. Una competizione che ha parlato tedesco, visto che a trionfare nelle due categorie principali della gara a tappe tenutasi a Riolo Terme sono stati infatti i teutonici Mathias Fromhe ed Helena Plasschaert. Nel 2020 la gara era stata annullata per l’emergenza Covid-19.

Si è imposto invece nella categoria riservata agli italiani – la settima oltre a quelle dedicate alle fasce d’età "senior", una per le donne e quattro per gli uomini – il veronese Daniele Magagnotti. A prendere parte al Rally di Romagna, la più importante manifestazione di questo tipo in Italia, ormai stabilmente fra le prime cinque d’Europa, sono stati nel complesso più di 350 concorrenti in gara, dei quali circa 200 stranieri. Circa duemila però le persone arrivate fra famigliari e staff.

A farla da padrone i paesi cuore del mondo della mountain bike, vale a dire atleti di Paesi come Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Portogallo. Lotta serrata per le vittorie di tappa, ciascuna delle quali prevedeva un percorso con partenza e arrivo a Riolo Terme, dando così vita a un tracciato "a margherita" per quanto riguarda il Rally nel suo complesso.

Contesa accesissima anche per la vittoria nelle varie classifiche generali, sulle quali più di tutte ha ovviamente inciso il "tappone" da ottanta chilometri, che presentava un dislivello complessivo di circa tremila metri. Qualche attimo di paura c’è stato ieri mattina per una concorrente imolese vittima di una brutta caduta nella zona di Monte Mauro, per la quale i medici di gara hanno preferito chiedere l’intervento dell’elisoccorso che ha portato l’atleta al Bufalini di Cesena per accertamenti. Nulla di grave per la giovane, che secondo le informazioni fornite dagli organizzatori dovrebbe aver riportato solo una distorsione al ginocchio.

Il rally ha superato anche la prova della pandemia: gli organizzatori hanno optato per un percorso che non prevedesse il pubblico, con zone riservate esclusivamente agli atleti ed altre in cui oltre a loro potevano accedere solamente i loro accompagnatori, tutti dotati di autocertificazione e con regolari misurazioni della temperatura corporea. "Una sfida vinta da tutto il territorio", sintetizzano gli organizzatori dell’evento, "comprese le realtà alberghiere che grazie alla manifestazione hanno avuto una boccata d’ossigeno dopo mesi di restrizioni".

f.d.